La scena si svolge in un locale tipo garage o meglio, una soffitta a piano terra dove nel tempo si sono accumulate vecchie suppellettili di ogni genere: un arrugginito letto, alcune seggiole dismesse, ed un vetusto tavolinetto. Inoltre, bidoni di vernice da muro vuoti, uno scaleo, e alle pareti manifesti degli anni “50 / “60 assieme a poster di cantanti ed artisti del cinema di quegli anni, ecc.
Nell'aria della zona Mediterranea si è insinuato un pernicioso morbo tossico, (forse uno spread?) che ha contagiato anche Agenore impiegato di concetto. Le autorità hanno promulgato una legge che impone, al decesso, l'istantanea chiusura della bara onde impedire lo scatenarsi dell'infezione da contatto, fino a quel momento silente. Così l'attossicato, ritenuto vicino alla morte, viene dirottato dalla moglie nel garage per non farlo spirare nel letto nuziale. Intanto, dall'aldilà, onde ottenere meriti per il Paradiso, interviene a suo salvamento la defunta prima moglie. Attorno allo sgangherato lettuccio si dispiega lo staff che la legge prevede: la teutonica dottoressa che dovrà redigere il certificato di morte ed il Team dei becchini muniti di bara di lusso. A loro si aggiunge, su richiesta del moribondo, l'onorevole, suo vecchio amico d'infanzia. I convenuti, per accelerare le procedure pretendono che Agenore si disponga anzitempo nell'ultima alcova, ma egli, spalleggiato in maniera subliminale dal fantasma della prima moglie, oppone una fiera resistenza. Ultima beffa; la bara sontuosa non era la sua, quindi s'impone lo scambio con una di qualità dozzinale… ma alla fine la smania di vita ha la meglio, e lo spettacolo sfocia in una parodia di duello stile Western tra lo scampato ed i becchini concludendosi in un girotondo da avanspettacolo di provincia pieno di gioia di vivere.

Sabato 30 novembre 2013 – ore 21.30
Teatrodeisoci – Bibbiena (Ar)
Intossichescion
testo e regia di Rolando Milleri