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Istallato un defibrillatore alla casa della salute di Castiglion Fiorentino

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Istallato un defibrillatore alla casa della salute di Castiglion Fiorentino

CASTIGLION FIORENTINO – Da oggi la casa della salute di Castiglion Fiorentino è dotata anche di un defibrillatore semiautomatico. E un folto numero di operatori della struttura (medici di famiglia, impiegati, infermieri), hanno seguito un corso per poterlo utilizzare.
Un tassello importante di quella rete che si sta costituendo in provincia di Arezzo dove sono gia centinaia gli apparecchi di questo genere, ma che indubbiamente per avere una copertura davvero efficace deve ancora aumentare.
L’apparecchio istallato a Castiglioni è stato donato dalla famiglia di Luca Frapp, un uomo ancora giovane (42 anni), deceduto molto probabilmente per un arresto cardiaco. La famiglia, presente alla cerimonia di stamani con uno dei figli di Luca Frappi, con la moglie e con il padre, è molto conosciuta a Castiglioni e proprio sulla spinta di Luca da tanti anni si era distinta anche per opere di beneficenza. Dopo la scomparsa dell’uomo, si è concentrata in attività che mirano al benessere degli altri. Prima un pozzo in Africa, adesso il defibrillatore perchè “almeno una parte di città e di comunità – ha detto il padre – in caso di bisogno, sia coperto da questo servizio.”
Sergio Fabianelli, vicesindaco di Castiglioni, nell’annunciare che la stessa amministrazione sta predisponendo altre postazioni in città, ha ricordato che in Italia ci sono 57 mila morti all'anno per arresto cardiaco. Che non sempre possono arrivare in tempo i sanitari del 118. E che grazie ai defibrillatori, utilizzabili anche da personale laico addestrato, se si interviene nei primi minuti si può salvare la vita e si possono evitare gravi conseguenze di salute.
“L’importanza della diffusione dei defibrillatori – ha sottolineato Anna Canaccini, direttore della Zona distretto della Valdichiana – è dimostrata dai fatti. Ultimo caso di una signora che ha avuto un arresto cardiaco per sua fortuna davanti ad una sede della Misericordia. Qui il defibrillatore c’era, è stato usato e la donna ha superato la crisi indenne. Ogni hanno – ha detto Canaccini – in provincia di Arezzo muoiono 350 persone per arresto cardiaco. La realizzazione di una rete capillare è negli obiettivi dell’Azienda che in questa occasione, come in altre analoghe, ringrazia davvero di cuore le persone, le famiglie, le associazioni e le aziende che donano questi strumenti.”