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Le visioni vere e fantastiche di Silvestro Pistolesi e Rino Giannini

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Le visioni vere e fantastiche di Silvestro Pistolesi e Rino Giannini

Con la nuova stagione espositiva la Villicana D’Annibale Galleria d’Arte si trasferisce in una location più grande – in via Cavour 85 – a poca distanza dalla vecchia sede e limitrofa a piazza della Badia.
La nuova galleria sarà inaugurata sabato 31 agosto 2013, alle ore 18, con la mostra di due noti maestri toscani – il pittore Silvestro Pistolesi e lo scultore Rino Giannini – intitolata Le visioni vere e fantastiche.
L’esposizione, a cura di Liletta Fornasari, proseguirà a ingresso gratuito fino a martedì 10 settembre 2013.

Saranno presenti oltre venti opere del maestro fiorentino, compresi paesaggi, marine, ritratti e acqueforti, e otto sculture in marmo, terracotta e materiali vari con figure, ritratti e barche dello scultore versiliese.
Tra gli eventi collaterali alla “doppia personale” si segnala, sabato 7 settembre alle ore 18, il concerto di “canti ucraini” con il soprano Svitlana Buderatska, accompagnata al pianoforte dal mestro Franco Meoli.

È un onore per la galleria presentare due maestri, attivi da oltre cinquant’anni e apprezzati in tutto il mondo. Silvestro Pistolesi, maestro e seguace della scuola di Pietro Annigoni, e Rino Giannini, scultore e già docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.
I due artisti condividono eccellenza, fantasia e passione, caratteristiche che la Villicana D’Annibale Galleria D’Arte dedica ai giovani artisti di oggi, pronti a iniziare un nuovo anno scolastico, con la speranza di ispirarli nella ricerca e nello studio della grande tradizione figurativa toscana.

Silvestro Pistolesi è un alfiere indiscusso di tecniche quasi perdute della scuola fiorentina. Il suo stile figurativo moderno-rinascimentale traduce trasposizioni oniriche nei quadri eseguiti in studio con la tempera grassa, per poi inondarsi di luce nei bozzetti a olio eseguiti dal vero, e raggiungere la massima espressione nella realizzazione di grandi pareti dipinte con la tecnica dell’affresco.
La sua produzione recente è fatta di opere di piccolo formato, splendide vedute di luoghi marittimi dove il pittore trova rifugio dal caldo estivo di Firenze, e dove può contemplare la profondità della natura e dell’orizzonte.
Altre opere selezionate per Arezzo sono frutto della sua fantasia, posti fantastici di un mondo che non accetta ne promuove la modernità, come il grande quadro eseguito con la tecnica tipica della bottega annigoniana – a tempera grassa su tavola – in cui un’eremita guarda una mongolfiera librarsi nell’aria.
Liletta Fornasari, storico dell’arte e curatrice della mostra, descrive così il lavoro del maestro nella critica presente nel catalogo della mostra: “Visioni dal sapore romantico sono elementi essenziali dalla sintassi figurativa di Pistolesi, artista dotato di una profonda sensibilità, da lui stesso traslata in un modo straordinario di rendere, nonché interpretare la luce, facendo di quest’ultima un elemento sacrale, indispensabile ed espanso, come se tutto oltrepassasse i limiti reali della visione, armonizzando però l’effetto luminoso al racconto che ogni piccolo quadro in mostra vuole fermare in attimi percettivi, secondo una sequenza rapida e una lettura senza sosta, ma ricca di accezioni allusive e simboliche”.

Accanto all’arte di Pistolesi ci sarà una selezione di pregevoli sculture eseguite da Rino Giannini, un grande sperimentatore che riesce con innata sensibilità a trasferire le luci della Versilia nei suoi lavori. Ancora la Fornasari descrive il suo lavoro: “Sono sufficienti le otto sculture, tra marmi e terrecotte, esposte in mostra per comprendere l’iter esplorativo compiuto da Rino Giannini, artista da sempre impegnato nella ricerca di forme e concetti nuovi, nonché capace di svolgere per circa un ventennio la docenza di Tecnica del marmo presso l’ Accademia di Belle Arti di Carrara, creando una congiunzione perfetta tra la sua volontà di sperimentare attraversando culture e momenti di pensiero assai diversi e la necessità di insegnare l’arte delle scultura nel rispetto delle vere regole…”.
Tra le opere presenti ad Arezzo sono incluse imbarcazioni, ritratti, figure femminili come quella in marmi policromi intitolata Venezia, o terrecotte dipinte come Hatanor, dove uomo e donna raggiungono l’unità.
Le capacità di Giannini nell’arte scultorea non ha limiti. Avendo insegnato per molti anni in una delle accademie più prestigiose del mondo, ha potuto trasmettere la sua maestria e generazioni di allievi.
Fatto curioso: nel 1984 l’artista fu uno degli esperti chiamati a risolvere lo scandalo delle tre teste ritrovate dragando il Fosso Reale di Livorno, attribuite a Modigliani, ma poi risultate frutto di uno scherzo di alcuni studenti universitari. Giannini, ancora oggi, contesta le dichiarazioni di quei giovani e, con il conforto di altri esperti, continua ad affermare che "Modì 2" è rimasta immersa nell'acqua per diversi lustri.

Biografia Silvestro Pistolesi:
Silvestro Pistolesi nasce a Firenze nel 1943 e fin da giovanissimo dimostra la sua inclinazione artistica, iscrivendosi prima alla Scuola d'Arte di Porta Romana e quindi all’Accademia Cappiello.
Il suo apprendistato inizia con la frequentazione dello studio della pittrice Nerina Simi.
Contemporaneamente si iscrive al corso di Nudo dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze. In seguito conosce quello che sarà il suo grande maestro: Pietro Annigoni. È frequentando il suo studio, dal 1963, che avviene la sua vera formazione artistica.
La prima personale è del 1972 alla Arts Unlimited Gallery di Londra che, con pieno successo, lo decreta talento di fama internazionale. Da allora ha esposto in numerose città italiane ed estere.
L’artista ha eseguito ritratti di famosi personaggi, come quello di papa Giovanni Paolo II, e opere di grande rilevanza in sedi quali l’abbazia di Montecassino, il santuario della Verna, l’abbazia di Vallombrosa, l’ospedale “Don Gnocchi” di Scandicci e la chiesa della Trasfigurazione a Cape Cod, negli Stati Uniti.
Tra le attività recenti sono da segnalare, nel 2012, la mostra personale alla "Casa Rossa" di Pontassieve (Fi) e la realizzazione del ritratto di Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. Nella primavera 2013 si è svolta una sua mostra a Villa Rufolo di Ravello (Sa).

Hanno detto di lui:
“…Pistolesi è un lavoratore, con un lungo tirocinio, con quel tipo di tirocinio che una volta iniziato, per il vero artista, non ha fine, è già arrivato a conquistare dei mezzi talvolta eccezionali, come è dimostrato da varie opere… Certo è difficile, oggigiorno, trovare tra i pittori suoi coetanei qualcuno che non solo si oppone alle correnti di moda (o meglio, se ne sente estraneo), ma qualcuno che come lui sia isolato ‘in un mondo proprio’ apparentemente anacronistico, è pieno di accenti e significati assorgenti nell'insieme a valore di simbolo: simbolo di un coerente rimpianto che soltanto oggi è dato a provare…".
(Pietro Annigoni, pittore)

Biografia Rino Giannini:
Rino Giannini nasce a Pietrasanta (Lu) nel 1939 ed è cresciuto nell’ambiente della lavorazione del marmo. Dopo varie esperienze, si è indirizzato verso la scultura, diplomandosi alla Scuola d'Arte di Pietrasanta.
Come scultore professionista ha ottenuto commissioni importanti tra cui si segnalano il ritratto di padre Ciampicon per la Chiesa Dei Servi di Maria di Massa, quattro sculture di Oranti per una cappella del cimitero di Staglieno (Ge), il ritratto ufficiale di Federico Milkovich, fondatore della U.i.l.d.m., il ritratto di Henry Laurens per la Historical Society di Charlestown, la Madonna col Bambino per la Casa del fanciullo delle Seycelles, il monumento per la zona commerciale di Seano (Po) e le sculture commemorative di Monsieur Moulin e Charles De Gaulle per Cannes.
Nel 1975 è stato invitato a tenere la docenza del corso denominato "Tecnica del marmo" nella Scuola di Scultura dell'Accademia di Belle Arti di Carrara, mantenendo l’incarico per venti anni. Ancora oggi l’artista continua a scolpire nel suo studio denominato Scuola superiore di Scultura di Pietrasanta.
Giannini è anche organizzatore e curatore di eventi artistici, ed è stato invitato a scolpire in simposi e altre manifestazioni in tutto il mondo (Francia, Spagna, Grecia, Svizzera, Israele, Libano, Siria, Stati Uniti).

Hanno detto di lui:
“…L’artigiano e lo scultore convivono e si fondono. Ciò non vuol dire solo saper manovrare strumenti, ma vedere con occhi attenti ed esperti che vanno oltre la superficie. In questo quasi sesto senso, anche per marmi di modeste dimensioni, spesso scaglie, piccoli blocchi irregolari di cui erano dotati gli studenti troviamo la differenza fra l’artista e la macchina di cui un artigiano è dotato…”.
(Daniela Grassellini, docente di storia dell’arte contemporanea)