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Lettera al Parco dalle mamme volontarie

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Lettera al Parco dalle mamme volontarie

Dopo i numerosi attestati di stima, anche a livello europeo, per l'ottimo lavoro svolto con il Progetto di Volontariato, nato appena poco più di due anni fa, il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
ha ricevuto una straordinaria missiva da parte di alcune mamme che hanno partecipato, lo scorso giugno, a un turno sperimentale per famiglie coi propri figli. Questo il testo integrale:

A conclusione di questa settimana lasciamo una cronaca libera. Innanzitutto riteniamo che il volontariato sia stato un’esperienza più che positiva sia per noi che per i nostri figli.
Il fascino indiscutibile di questo territorio è stato apprezzato e compreso nella sua completezza grazie soprattutto alle spiegazioni storiche, geografiche e naturalistiche della nostra guida e coordinatore.
Ora ad esempio sappiamo:
– dov’è il Casentino;
– perché il sentiero di crinale si chiama 00;
– come identificare visivamente la riserva di Sasso Fratino;
– cos’è una galla;
– come distinguere cervi, caprioli e daini;
– come identificare le fatte di lupo e dei cinghiali;
– come riconoscere le orme;
– identificare la purezza delle acque;
– perché gli abeti bianchi di Camaldoli sono tutti dritti e perché i faggi del crinale sulla Burraia sono tutti storti;
– qual è l’animale più pericoloso e il cerambicide più raro;
– le zone di transito dei lupi;
– come e dove nel bosco facevano il carbone una volta;
– quali personaggi del passato hanno salvaguardato questi luoghi;
– quanto vento tira a San Paolo in Alpe la notte;
– quanto è bello San Paolo in Alpe la notte!
Oltre alla guida abbiamo trovato tanta disponibilità e professionalità anche da parte delle guardie forestali e degli altri collaboratori del Parco. Utile e, a nostro avviso, anche da favorire maggiormente il contatto con la popolazione, uno scambio che potrebbe essere proficuo per entrambe le parti.
L’alloggio, semplice ed essenziale, è stato più che adeguato alle esigenze delle nostre famiglie e può accogliere tranquillamente anche gruppi più numerosi. Forse da sistemare qualche rubinetto nei bagni e la pressione dell’acqua.
Indimenticabile l’uscita notturna, per alcuni un battesimo. Siamo entrati in sintonia con la natura del Parco; vento, luna, mucche, capriolo, cinghiali, pioppi, ruderi della chiesa, il tutto condiviso anche con l’altro gruppo: meraviglioso!
In conclusione alcuni input:
– perché non prevedere un lavoro giornaliero di cura in un luogo del Parco vicino all’alloggio? Ad esempio, per Corniolo il giardino botanico di Valbonella: un’attività continuativa fidelizza il volontario, crea un legame e una conoscenza approfondita;
– dare maggiore visibilità all’iniziativa, sia al bando, sia ai risultati, sfruttando anche i social network e la stampa locale.
Per finire … Noi volontari uscenti, dal più piccolo al più grande, talmente felici dell’esperienza trascorsa, ci impegniamo a diffondere il rispetto per l’ambiente, la conoscenza del Parco delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, la gioia di sapere che “il lupo c’è anche se non lo vediamo”, e ci auguriamo di poter ripetere questa esperienza anche il prossimo anno come volontari di 2° livello.
In fede
I volontari di Corniolo dal 17 al 23 giugno 2013

Grande la soddisfazione del Direttore Giorgio Boscagli e del Presidente Luca Santini per questa lettera, breve ma fortemente significativa, e a tratti emozionante, che ribadisce la grande importanza strategica delle attività di volontariato per la diffusione di una cultura ambientale tra i "cittadini del futuro", oltre a rappresentare una forma di positiva sinergia tra l'ente Parco e la cittadinanza stessa, al servizio della protezione della natura.