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‘Lo Stato soffoca i Comuni’, la protesta dell’Anci

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‘Lo Stato soffoca i Comuni’, la protesta dell’Anci

La rabbia è di tutti i Comuni italiani. Sintetizzata in un documento della loro associazione, l’Anci e spiegata stamani dal vice Sindaco di Arezzo, Stefano Gasperini e dal Sindaco di Cortona, Andrea Vignini.

“Stanno distruggendo i Comuni – ha detto Vignini. Alla fine rimarremo a fare le certificazioni e, forse, le mense e i trasporti scolastici. “Ci hanno ridotti a semplici gabellieri per conto della Stato – ha sottolineato Gasperini. Dopo i tagli, a noi rimangono solo poche risorse per le quali non possiamo nemmeno decidere la destinazione”.

Il vice Sindaco e assessore al bilancio di Arezzo ha citato alcuni numeri: i Comuni rappresentano il 7,6 per cento della spesa pubblica e solo il 2,5% del debito totale del paese. Hanno contribuito al risanamento della finanza pubblica negli anni tra il 2007 ed il 2014 per circa 16 miliardi, 8 miliardi e 700 milioni in termini di patto e quasi 7 miliardi e mezzo di riduzione dei trasferimenti. Infatti i Comuni nel 2012 presentano un avanzo (differenza tra le entrate e le spese ) pari a 1 miliardo e 667 milioni, corrispondente al 2,57 percento delle entrate. Al contrario lo Stato registra un deficit di 52 miliardi, pari al 13,26% delle entrate.
Il prezzo del risanamento e' stato pagato fino ad oggi dai Comuni che, non solo hanno subito tagli ai trasferimenti, ma subiscono pesantemente la contrazione degli investimenti per più di 4 miliardi, pari a una riduzione del 28% nel periodo 2007/2012. Tra il 2012 ed il 2013 la situazione non cambia, anzi si aggrava. Osservando il gettito reale dell'IMU ed il valore dei contributi statali le entrate dei Comuni si riducono ulteriormente di un miliardo (4,22%). Tale situazione è resa inoltre più grave dall'incertezza sul rimborso ai Comuni della seconda rata IMU prima casa. Si tratta di quasi tre miliardi, di cui 500 milioni legittimamente deliberati dai comuni nel 2013.

Il Sindaco di Cortona ha ricordato gli effetti di queste politiche nel suo comune: 12 milioni di euro in meno in cinque anni, “E non serve essere virtuosi: noi che abbiamo contenuto le spese ed abbiamo pagato i fornitori, subiamo gli stessi tagli di quelli che sono andati in dissesto. Subiamo tagli indiscriminati: ridurre le spese sulla cultura, per Cortona, vuol dire compromettere il futuro dell’intera economia locale. Non possiamo intervenire sulla tassazione. Ad esempio la Tares finirà per pesare sui conti delle imprese con un aumento del 500%. Molti cittadini, ed io tra di loro, avranno un aumento dell’80%.. E ricordo gli investimenti: nel mio primo mandato sono stati di 17 milioni di euro, nel secondo solo di 3. In questo modo uccidiamo i Comuni, quel livello territoriale ed istituzionale che l’Italia ha inventato e continuiamo a mantenere bloccata l’economia”