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Lo zi’ Nanni compie 100 anni

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Giovanni Ceccherini, conosciuto come “lo zi’ Nanni” compie 100 anni. E’ nato infatti il 25 aprile del 1913 e siamo andati a trovarlo nella sua casa a Pescaiola dove vive con la nipote Loretta, che per l’occasione gli ha addobbato la casa come si conviene per un’occasione speciale come questa. Ci ha accolto sulla porta come sempre cordiale e lucidissimo. Ci ha raccontato delle sue origini e della sua vita. Nato alla Catona, figlio di un muratore, a sei anni andava con il babbo a Poti con una carretta a fare la legna, perché il pane una volta si faceva in casa… Ha fatto la scuola fino alla sesta, poi quattro anni al Margheritone alla scuola “Arti e mestieri”. Poi a Bibbiena alla Scuola Elettrotecnica due anni, “il primo lo saltai – mi dice – perchè ero bravo e mi misero direttamente in seconda. Poi dovevo andare a Fermo per fare il Perito Elettrotecnico, ma non c’erano i soldi e non se ne fece di niente. Per andare a Bibbiena prendevo il treno del Casentino tutte le mattine, mi portavo dietro un ovo o un rocchio. Me lo cocevano per un ventino in una trattoria a Bibbiena vicino alla stazione.” Ha poi lavorato al Fabbricone fino al 1973, anno in cui è andato in pensione. Appassionato di calcio, da giovane gli piaceva il grande Bologna, poi è diventato un grande tifoso della Fiorentina, che prima seguiva alla radio e adesso vede tutte le partite dei viola su Sky. Mi fa vedere una vecchia foto di una squadra di calcio in cui giocava. Sul retro c’è scritto i nomi dei giocatori, l’anno è il 1934-35 e il nome della squadra “Littoria”. Io mi sorprendo un po’ sapendo le sue simpatie per la sinistra e lui ammiccando mi dice: “S’era il San Lorentino ma ce se mise nome Littoria così ce davano un contributo…” e mi strizza l’occhio. Incredibile la sua memoria e la sua vivacità, come quando mi racconta che doveva fare il macchinista in ferrovia. Aveva superato tutti gli esami e fu poi scartato per l’altezza. Un’ ingiustizia che non gli è mai andata giù. “Lo sai che ero un centimetro più alto del Re !!!” mi dice con orgoglio e ancora con tanto disappunto. Un personaggio bellissimo che sprizza vitalità e ti riempie il cuore di serenità. Come sono belli 100 anni in queste condizioni. Grande merito anche alla nipote Loretta, che lo segue con tanta cura ed amore e con cui vive da quando è morta la moglie nel 1983. Mi racconta ancora dei suoi due fratelli. Uno, Gaspero Ceccherini (un artista purtroppo dimenticato dagli aretini) è stato l’ultimo ceramista della Aretin-Ars, che riproduceva i famosi vasi aretini fatti 2000 anni fa da Marco Perennio. L’altro, Alberto Ceccherini è stato un vigile del fuoco e ginnasta della Petrarca Arezzo. Quando ci salutiamo rimette a posto i suoi giornalini di parole crociate con cui si diletta durante la giornata, ma sulla porta prima di salutarmi mi dice: “Ora che viene il tempo bono, bisogna mettersi d’accordo per andare a Firenze allo stadio per vedere.. la viola. Va bene ? Me raccomando ..!!! “ Incredibile…. Tanti auguri zì Nanni … sei uno spettacolo !!!!