
Arriva venerdì 8 marzo al Karemaski di Arezzo il nuovo spettacolo “Spleen Artico-Emiliano” di Massimo Zamboni: un intenso ed emozionante parallelismo tra la Groenlandia e l'Emilia ferita dal terremoto. Le canzoni e le letture dell'ex membro di CCCP e CSI accompagnano le immagini del film diretto da Piergiorgio Casotti, scivolando come forme di relazione continua tra il pieno e i vuoti.
“La frattura nella terra – una cicatrice lunghissima nella pianura padana – quel fango bianco che risale dal sottosuolo e si va a solidificare: immagini meno immediate e dolorose di quelle che hanno riguardato la vita e la sofferenza delle numerose persone colpite dal terremoto” – racconta Massimo Zamboni -. “Ma che forse colpiscono ancora più in profondità una intera cultura basata sulla concretezza, la certezza del lavoro, la stabilità acquisita attraverso i secoli. L'antica capacità emiliana di governare scossa da un nemico impensato, la reazione di tutto un territorio a mostrare ancora una volta quanto radicata sia in noi la cultura del non aspettare, la volontà di reagire, la voglia di fare. Ma quella frattura resta, e si potrebbe indagare nei suoi significati simbolici, penetrandola, intuendola. Dall'altra sponda della faglia, accostato arbitrariamente, un mondo lontanissimo che nella precarietà quotidiana trova la consuetudine del proprio vivere, la propria cultura. La Groenlandia, terra in bianco e nero, durissima, ingovernabile. Casa di un popolo duro, in parte, e assieme impensabilmente fragilissimo.”
Il nuovo spettacolo di Massimo Zamboni è un viaggio nello spleen artico-padano, acquisizione recente di due culture antiche. Le canzoni, le letture, la musica di Massimo Zamboni accompagnano le immagini del film diretto dal regista Piergiorgio Casotti in un lungo fluire, scivolando come forme di relazione continua tra il pieno e i vuoti. Massimo Zamboni continua con il suo nuovo spettacolo l'esplorazione di termini come caduta e resurrezione, ponendoli in un dialogo tra spazi lontanissimi dove l'erba o il ghiaccio dominano la sostanza umana e spazi consueti, resi improvvisamente precari e sconosciuti come accade nell'Emilia del terremoto, della siccità e della crisi mai pensata.
Con:
Massimo Zamboni (chitarra, voce, programmazioni)
Cristiano Roversi (stick, tastiera, programmazioni)
Piergiorgio Casotti (Video)