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Monitoraggio biologico umano sui cittadini residenti a San Zeno, lunedì i risulati

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Monitoraggio biologico umano sui cittadini residenti a San Zeno, lunedì i risulati

AREZZO – Lunedì prossimo (11 novembre), all’auditorium Pieraccini dell’ospedale san Donato, saranno presentati sia i risultati del monitoraggio biologico umano effettuato dal Dipartimento della Prevenzione su un gruppo di cittadini residenti nell'area di S. Zeno. Assieme a questi anche i risultati preliminari del progetto europeo Life, finalizzato alla Valutazione degli impatti sulla salute e sull'ambiente di un impianto di incenerimento dei rifiuti urbani.
Una occasione importante di conoscenza e di confronto su un tema delicato e importante che da anni è al centro del dibattito politico, amministrativo civile.
Il progetto Life+ HIA21 ha fra i suoi scopi un confronto tra gli effetti osservati intorno all'inceneritore di San Zeno e intorno ad una discarica (a Lanciano, in Abruzzo).
Parteciperanno i rappresentanti di Enti, Associazioni, Comitati di Cittadini. L’incontro è aperto alla cittadinanza.
Le relazioni riguarderanno: illustrazione dei risultati del monitoraggio Biologico Umano a S. Zeno (a cura del dipartimento della Prevenzione della Asl8), L’ aggiornamento sullo stato di avanzamento del progetto Life HIA21 (curato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche), i risultati preliminari della valutazione ambientale (Consorzio Mario Negri & Istituto di Fisiologia Clinica del Crn), risultati preliminari della valutazione sanitaria (Cnr), risultati preliminari della valutazione socio economica (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Emilia-Romagna), aggiornamento sul piano di gestione dei rifiuti nel Comune di Arezzo (Assessore Franco Dringoli), riattivazione dei Focus Group sugli Impatti e le conclusioni dell’assessore alla sanità del Comune Marcello Caremani.
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Ma cosa è il progetto Life+ HIA21?
Dall'inizio del Programma LIFE (1992) la Commissione Europea ha co-finanziato in Italia 583 progetti ambientali (per 348 milioni di euro su un totale di 817). Di questi 348 hanno riguardato la politica e gli strumenti di governance, 226 la protezione della natura e della biodiversità e 9 l'informazione e la comunicazione.
In questo contesto si inserisce il Progetto HIA21, iniziato da poco più di un anno e mezzo e che si concluderà a giugno 2015, con l'obiettivo di applicare la procedura di Health Impact Assessment (HIA), integrata dalle pratiche di agenda 21 Locale, alla valutazione degli impatti attuali e futuri delle politiche di pianificazione e gestione dei ciclo dei rifiuti urbani.
Il coinvolgimento delle comunità locali interessate è un aspetto già previsto dalla HIA (VIS in italiano), ma le forme di partecipazione e i forum che caratterizzano le pratiche operative di Agenda 21 locale, dovrebbero consentire una maggiore e più attiva partecipazione degli abitanti, in particolare quelli appartenenti alle categorie svantaggiate, ai vari processi decisionali relativi a costruzione, ampliamento, dislocazione, gestione degli impianti, riciclo, riuso, ecc. Non si tratta solo di garantire il diritto dei cittadini alla condivisione delle scelte politiche e di governance ambientale: lo stoccaggio in discarica o l'incenerimento dei 200 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani che ogni anno si producono in Unione Europea possono causare effetti avversi sulla salute dei cittadini.
Con queste premesse, gli obiettivi dichiarati del progetto sono orientati a:
* mettere a punto e applicare un sistema di indagine innovativo per l'Italia, che valuti con rigore scientifico l'impatto ambientale e sanitario e preveda il coinvolgimento della popolazione attraverso informazioni e comunicazioni adeguate agli interlocutori;
* assegnare alla popolazione, affiancata da soggetti indipendenti, un ruolo di monitoraggio di tutto il ciclo di trattamento, anche per sollecitare i responsabili degli impianti ad adottare le migliori tecnologie e cicli di lavorazione in grado di minimizzare gli impatti;
* valutare le differenze tra i trattamenti in discarica e quelli in inceneritore per testare strumenti e modalità per la valutazione complessiva degli impatti ambientali, sanitari e socioeconomici di due differenti sistemi di trattamento di rifiuti solidi urbani, in modo da creare know how esportabile in altre realtà europee;
* contribuire a mettere a punto nuove e più efficaci linee guida per la programmazione e la gestione del ciclo dei rifiuti.
Gli impianti individuati in territori italiani in cui A21L è già attiva, ai quali applicare una VIS retrospettiva, sono la discarica di rifiuti solidi urbani di Lanciano (Chieti) e l'inceneritore di rifiuti solidi urbani di Arezzo.
Il primo impianto, il più grande in Abruzzo, tratta circa 54.000 mc di rifiuti all'anno occupando un'area di circa 13 ha. Attualmente ha una capacità complessiva di 2 milioni e 50.000 mc e la capacità residua, stimata per il 2012, varia da 200.000 a 550.000 mc, a seconda di quelle che saranno le strategie di raccolta dei rifiuti.
Il secondo è l'inceneritore di rifiuti solidi urbani di Arezzo che attualmente brucia circa 40.000 tonnellate l'anno, ma per il quale è stato richiesto il raddoppio a 80.000 t/anno.
Le fasi di realizzazione del Progetto prevedono almeno 16 meeting tematici, almeno due report tecnici e 3 data base per ciascuna procedura di valutazione dei due impianti.
Ci si attende anche un miglioramento del trattamento del ciclo dei rifiuti industriali nei due impianti presi in considerazione. In particolare, l'inceneritore di Arezzo recupera energia elettrica per circa 17.495 Mwh/anno, ma non prevede il recupero dell'energia termica che si stima possa arrivare, anche con ulteriori miglioramenti tecnologici, intorno ai 12.000 Mwh/anno.
L’intento è quello di realizzare tali interventi con tecnologie che non incrementino le emissioni in atmosfera, ma incrementino la produzione di energia e diminuiscano la quantità dei rifiuti da collocare in discarica.