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Mori e Tulli su Segreteraio generale membro del CdA di Progetto 6

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Dichiarazione dei consiglieri comunali Gianni Mori e Marco Tulli
“La saga aretina dei rifiuti continua, con sempre nuove comparse e colpi di scena.
Dopo la nomina da parte del sindaco, adesso assiduo frequentatore della Leopolda, a presidente di AISA di un nome, lo ricorderete, non proprio simbolo di rinnovamento, dopo la difficoltà o impossibilità di sapere chiaramente se nella gara d’ambito era o non era previsto il raddoppio dell’inceneritore, dopo aver denunciato il fatto che, in un processo a Lucca, gli imputati e condannati, dichiaravano che il sistema software con il quale abbassavano di dieci volte il grado di emissioni dal camino, lo avevano ereditato dall’inceneritore di Arezzo; dopo aver appreso dal SOLE 24 ORE, che siamo pressoché ultimi in ogni tema ambientale, compresa, ovviamente, la raccolta differenziata, adesso, ad una nostra interrogazione sulla ipotetica esternalizzazione di alcuni lavoratori di Progetto 6 Toscana, la risposta ci viene tramite il segretario generale del Comune di Arezzo, che però è anche, udite, udite, membro del Consiglio di Amministrazione di Progetto 6 Toscana…cioè chi dovrebbe controllare, è anche controllore. Il Sindaco, ancora in odore di Leopolda, quando gli abbiamo chiesto se per lui questo fatto fosse politicamente opportuno, ci ha risposto, che il dott. Ralli è una “brava persona competente” e nessuno lo mette in dubbio, ma noi abbiamo una idea diversa di Politica.
Anche perché un Segretario Generale di ente locale è un dirigente del Ministero dell'Interno, ed essere vicepresidente di una società mista pubblico/privata (con AD di parte privata), che deve gestire il ciclo integrato dei rifiuti ad Arezzo-Siena-Grosseto è quantomeno inopportuno, se non proprio incompatibile in base alla recente normativa sulla trasparenza”.