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Mugnai (Cgil): ‘no agli aumenti delle tariffe sui rifiuti’

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Mugnai (Cgil): ‘no agli aumenti delle tariffe sui rifiuti’

Dichiarazione di Alessandro Mugnai, Segretario provinciale Cgil Arezzo
“Le valutazioni dell’assessore Dringoli sui riflessi che avrà la gestione del ciclo dei rifiuti da parte di Sei Toscana sono apprezzabili e riprendono un tema evidenziato da tempo sia dalla Funzione Pubblica Cgil che dalla confederazione. Era infatti evidente che la forte ristrutturazione societaria di questo servizio nell’ambito dell’area vasta avrebbe determinato un aumento di costi.
E’ innegabile, in questo come in altri comparti del vasto settore dei servizi pubblici e soprattutto in quelli che impattano fortemente anche sulle politiche ambientali e della salute, che sono necessarie riforme.
Il rischio, come anche nel caso dell’enfatizzata vicenda delle Province, è che in uno scenario reso drammatico da una forte crisi economica e, in particolare, politica, si vada avanti per "spinte" eludendo serie riprogrammazioni delle attività, dei servizi, dei livelli istituzionali.
La tentazione alla quale sembra che i “decisori” non resistano è di partire sempre dalla fine e mai dall’inizio, senza chiarire e articolare preliminarmente "come e chi farà cosa".
Su Sei Toscana gravano pesanti incognite: questa nuova struttura, a prescindere dai confini territoriali, è veramente nella condizione di garantire un servizio più efficiente, rispondente al territorio e, ovviamente, meno costoso? Leggendo le annunciate politiche tariffarie, è evidente che qualcosa non ha funzionato nella programmazione o nell’intesa originaria tra le parti. E questo rischia di riversarsi pericolosamente sulle nostre comunità, tra l'altro già fortemente interessate, dal punto di vista dell’ambiente e della salute, da una discarica e da un inceneritore.
La Cgil di Arezzo contrasterà qualsiasi forma di ulteriore pressione tariffaria, tra l’altro già attivata in vari Comuni grazie alla Tarso o ad adeguamenti all’inflazione.
Ulteriori aumenti comprometterebbero il già esiguo potere di acquisto di salari e pensioni e peserebbero, in modo particolare, sui soggetti più deboli e oggi estremamente provati. E questo vale anche per le imprese.

La Cgil aretina sta mettendo a punto, coerentemente con la linea nazionale del sindacato, una proposta che sia in grado di determinare una reazione positiva del territorio alla crisi e un’aggregazione di tutte le forze sociali, istituzionali ed economiche. Occorrono progetti ed idee nella consapevolezza che la soluzione della crisi non è certo nei livelli locali. Ma nella certezza che se questi livelli vengono oberati e schiacciati da ulteriori “gabelle”, le speranza di uscire dalla crisi si riducono al lumicino.