Roma, 30 mag. (Labitalia) – "E' importante" creare le condizioni perché i giovani laureati trovino lavoro in Italia o possano tornare "occupandosi in modo adeguato". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una intervista al Tg5. Disperdere le energie dei giovani laureati, specialmente dei ricercatori, ha sottolineato,"è una perdita secca per l'Italia, anche perché l'Italia si accolla il costo della formazione di questi giovani fino alla laurea e poi deve deprivarsi di queste fondamentali energie". "Quindi -ha aggiunto il Capo dello Stato- è importante creare le condizioni perché trovino lavoro qui, o perché possano tornare qui occupandosi in modo adeguato. Non si tratta di mettere dei divieti, non si tratta di resistere nemmeno a quella che può essere una normale circolazione dei giovani fuori del nostro Paese, soprattutto se ha carattere temporaneo, al fare un'esperienza, a qualificarsi ulteriormente all'estero: questo è assolutamente fisiologico".Napolitano ha osservato che fare un'esperienza qualificante all'estero per i giovani laureati è fisiologico, ma "abbandonare per sempre il Paese e non vedere la possibilità di tornare in Italia è un fatto patologico". Ed è "da seguire con grande serietà" l'esperienza francese dei 'contratti di generazione', "il passaggio del testimone da un anziano a un giovane" nel lavoro, ha sostenuto, aggiungendo: "Vedrà il governo se ci sono le condizioni per fare qualcosa di simile anche in Italia". Quanto alla raccomandazione "è un aspetto grave e deteriore", ha avvertito, però il problema della disoccupazione giovanile "ha delle dimensioni tali che non è scalfito se non in misura irrilevante dall'assunzione per raccomandazione". "Anche se questa pratica continua, ed è da combattere e da sradicare, ormai è soltanto un piccolo tassello del problema. La verità è che ci sono milioni e milioni di giovani che, né con la raccomandazione, né senza raccomandazione, riescono a trovare lavoro", ha detto. Per Napolitano, "bisogna orientare la formazione dei giovani verso nuovi lavori che cominciano a diventare possibili". "In questi anni -ha rimarcato- credo di avere dato molto spazio, nelle mie preoccupazioni e nei miei interventi pubblici, alla questione dei giovani e alla questione della ricerca, della ricerca scientifica, della ricerca e innovazione tecnologica, a cui deve corrispondere anche innovazione nella formazione".
Articlolo scritto da: Adnkronos