Home Nazionale Nba, Bargnani ‘gioca’ con Spike Lee e De Blasio: ”New York è il top”

Nba, Bargnani ‘gioca’ con Spike Lee e De Blasio: ”New York è il top”

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Roma, 8 nov. (Adnkronos) – "Mi godo quest'avventura. New York è il top, è ora di cominciare a vincere". Il Madison Square Garden, Spike Lee in prima fila, una maglia gloriosa e una città speciale, guidata ora da un sindaco italoamericano: Andrea Bargnani ha tanti motivi per vivere con entusiasmo la prima annata con la casacca dei New York Knicks. Dopo 7 stagioni a Toronto, il lungo romano è approdato in estate nella Grande Mela. "Il top", ripete Bargnani all'Adnkronos. Anche per un giocatore di 28 anni, ormai un veterano della lega, lo sbarco a New York non è un'esperienza normale. "Qui -spiega- si respira l'essenza del basket Nba. Questo campionato rappresenta l'elite del nostro sport, ma piazze come New York e Los Angeles sono veramente il vertice. C'è un'esposizione totale, un interesse speciale. Si ha veramente la percezione di essere in un posto diverso dagli altri". Giocare al Madison Square Garden, la casa dei Knicks, fa un certo effetto. Quando indossava la maglia di Toronto, Bargnani ha strappato applausi ai tifosi di New York segnando 41 punti da avversario. Ora deve farsi apprezzare ogni sera dal 'suo' pubblico, uno dei più esigenti dell'universo sportivo a stelle e strisce. "Ogni partita somiglia a uno show? Sì, la sensazione è quella. Ma questo non significa che io avverta una pressione speciale. Certo, fa piacere vedere un tifoso come Spike Lee in prima fila, sempre coinvolto nel match. Ci ha seguito persino a Chicago…", dice riferendosi al regista, per distacco il tifoso numero 1 della squadra. Le luci di New York non distolgono l'attenzione dall'obiettivo reale: fare strada in campionato e confermare i risultati positivi ottenuti lo scorso anno, quando la squadra allenata dal coach Mike Woodson è approdata ai playoff raggiungendo le semifinali della Eastern Conference. I Knicks non sono considerati una pretendente al titolo e la partenza complicata, con 3 sconfitte dopo la vittoria all'esordio stagionale, hanno fatto scattare l'allarme sulle pagine della stampa newyorchese, poco incline a fare sconti. "Siamo una squadra rinnovata, sono cambiati diversi elementi rispetto allo scorso anno e dobbiamo trovare gli equilibri. Abbiamo tanto lavoro da fare, ci manca fluidità e abbiamo perso 3 partite in questa primissima fase del campionato: è decisamente ora di cominciare a vincere", dice il 'mago'. Nel prossimo mese, New York dovrà fare a meno dell'infortunato Tyson Chandler. Il centro, perno difensivo, è out per una frattura alla tibia destra. "E' davvero una brutta tegola per noi, ma sono situazioni che possono verificarsi e bisogna andare avanti. E' sbagliato pensare che l'assenza di Chandler possa garantirmi maggiore spazio in cambio: siamo giocatori diversi", taglia corto Bargnani. Nello spogliatoio abbondano talento e esperienza. Ci sono elementi come Anthony, Metta World Peace, JR Smith. "Qui ci sono tanti giocatori abituati a competere ad altissimo livello, questo ci tornerà utile nei momenti chiave, nella seconda fase della regular season", dice il romano, che non ha intenzione di fare confronti con l'esperienza vissuta a Toronto: "Ho passato 7 anni bellissimi con i Raptors, ma ora quello è un capitolo chiuso". Niente paragoni, anche se un punto di contatto tra la città canadese e New York si può trovare: "A Toronto ho sentito il calore della comunità italiana, che anche qui a New York è enorme. E Bill De Blasio è appena diventato sindaco", dice soffermandosi sull'elezione del nuovo 'mayor', che è alto 1,95 e al liceo è stato compagno di Patrick Ewing, una leggenda dei Knicks. "Questa città per un italiano ora è ancor più speciale".