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Oltre le Rsa. Koinè e Gruppo Abele propongono nuovi modelli di residenza per anziani

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Oltre le Rsa. Koinè e Gruppo Abele propongono nuovi modelli di residenza per anziani

Oltre le case di riposo. Per gli anziani sono possibili soluzioni nuove: adatte alle loro esigenze e alle ridotte disponibilità economiche del sistema pubblico.
Le proposte verranno presentate in un convegno che si terrà il 22 maggio, con inizio alle ore 9, nell’auditorium dell’ospedale San Donato. Protagonisti la cooperativa sociale Koinè, una delle maggiori della Toscana e Animazione Sociale, rivista del Gruppo Abele e “storico” punto di riferimento del dibattito sulle politiche sociali italiane.

I linguaggi cambiano velocemente, i contenuti molto meno. C’erano una volta gli ospizi, poi vennero le case di riposo e quindi le Rsa. Nomi diversi per contenuti analoghi: grandi contenitori per anziani. In anni recenti tentativi di progettare e attivare strutture più piccole, a dimensione familiare che non estirpassero l’anziano dall’ambiente nel quale era sempre vissuto. Poi è arrivata la crisi: economica e delle idee. Lento ritorno alle grandi dimensioni, nel nome del risparmio economico .

Adesso Koinè e Animazione Sociale propongono una vera e propria rivoluzione copernicana in questo settore e parlano di “inedite forme di abitabilità”.

“Non facciamo accademia – afferma il Presidente di Koinè, Grazia Faltoni. La nostra cooperativa ha già realizzato quattro esperienze di questo tipo nella provincia di Arezzo: la Casa di Michele e Casa Insieme nel capoluogo, la Casa di Pinocchio a Castiglion Fiorentino e Casa Amica a San Giustino Valdarno. Puntiamo apertamente a diffondere modelli diversi dalle Rsa, anche nella prospettiva di una migliore qualità relazionale e di una maggiore sostenibilità. Quanto abbiamo realizzato nel nostro territorio – con una forte collaborazione con la Usl8 e molti Enti Locali – conferma che un’alternativa non solo è possibile ma già esiste e dimostra di funzionare”.

E sono risposte ormai indispensabili. “Siamo di fronte all’invecchiamento della popolazione e all’aumento delle situazioni di fragilità – commenta il Direttore di Koinè, Paolo Peruzzi. In sintesi siamo di fronte ad un aumento esponenziale della domanda che si accompagna ad un duplice problema: le difficoltà finanziarie degli enti locali e i problemi, non solo economici, interni alle famiglie che hanno sempre maggiori difficoltà a gestire al proprio interno una persona anziana, soprattutto se non autosufficiente”.

Koinè nega che la “grande” casa di riposo possa rappresentare l’unica e nemmeno la principale risposta: “i grandi immobili per centinaia di anziani sono la peggior risposta sociale e non sono certo la miglior risposta organizzativa. La soluzione è quella di sviluppare vere ed efficaci reti di assistenza domiciliare, diffondere nuove forme di servizio residenziale per umanizzarli, renderli flessibili e adatti alle diverse situazioni”.

Il modello? “Quello che abbiamo attivato – rispondono i vertici di Koinè – è rappresentato da una piccola struttura, cioè appartamenti senza barriere architettoniche con una media di 8 ospiti. Il personale è rappresentato da addetti alla assistenza di base, infermieri e tdr, con la presenza del medico di famiglia di ciascun ospite quando serve. Una struttura inserite nel contesto sociale, che non sono marginali e che consentono agli anziani di continuare ad avere relazioni sociali”.

Che qualcosa debba essere fatto per migliorare la situazione attuale, lo dimostra il proliferare di strutture “informali” che Koinè non esita a definire al limiti della legalità: appartamenti sfitti che vengono riciclati per ospitare anziani. Un semplice contenitore, senza alcun progetto, senza assistenza specializzata.

Il convegno del 22 maggio vedrà il confronto tra le più avanzate esperienze italiane. Quindi Arezzo, Trento, Brescia, Monza. Riflessioni di carattere generale che saranno svolte dal professor Renzo Scortegagna dell’Università di Padova e da Franco Floris, Direttore di Animazione sociale. Nel corso della mattina spazio agli amministratori pubblici: l’assessore regionale alla salute Luigi Marroni e i Presidenti delle Conferenze dei Sindaci di Arezzo e della Valdichiana. Il tema del pomeriggio sarà l’umanizzazione delle residenzialità e nel parleranno il professor Salvatore Natoli dell’Università di Milano; il consulente sulla responsabilità sociale delle imprese di Palermo, Emilio Vergani e il sociologo Antonio Censi. Le prospettive derivanti da queste analisi saranno tracciate dalla professoressa Nerina Diridin dell’Università di Torino