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Provincia di Arezzo e consigliera provinciale di parità aderiscono alla Re.A..Dy

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In Italia lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender(lgbt) non godono ancora di un pieno e reale diritto di cittadinanza e spesso vivono situazioni di discriminazione nei diversi ambiti della vita familiare, sociale e lavorativa a causa del perdurare di una cultura condizionata dai pregiudizi. Risulta pertanto importante l’azione delle Pubbliche Amministrazioni per promuovere, sul piano locale, politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone lgbt, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi. Il 30 maggio scorso è stata decisa da parte della Giunta provinciale l’adesione della Provincia di Arezzo e della Consigliera di Parità provinciale alla “RE.A.DY”, Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. La rete RE.A.DY, si attiva per il riconoscimento dei diritti delle persone lgbt da parte del Governo centrale e contemporaneamente sostiene l’azione delle Pubbliche Amministrazioni nel promuovere sul piano locale politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone lgbt, contribuendo alla costruzione di una cittadinanza piena e compiuta. Chi aderisce alla rete si impegna non solo a contrastare le discriminazioni, ma anche a promuovere una cultura dell’accoglienza e del rispetto reciproco in cui le differenze siano considerate una risorsa da valorizzare. L’impulso alla promozione della rete è stato dato dal Comune di Torino e adesso vi partecipano circa cinquanta amministrazioni locali e regionali che si sono impegnate a sviluppare politiche antidiscriminatorie. La delibera è stata votata all’unanimità e successivamente è stata sottoscritta la Carta d’Intenti firmata dal Presidente Roberto Vasai per dare all’atto il giusto input all’interno dell’ente coinvolgendo in questo modo ogni assessorato e ogni servizio. Altra firmataria della Carta d’Intenti è la Consigliera di Parità Marilena Pietri, che in virtù del ruolo assegnatole dalla legge è da sempre impegnata a riconoscere e contrastare stereotipi, rappresentazioni, pregiudizi e comportamenti orientati a determinare processi di esclusione e discriminazione nei confronti di chi non è inquadrabile nei modelli dominanti di identità di genere. La Provincia di Arezzo e la Consigliera di Parità provinciale con l’adesione alla rete Re.A.DY e la sottoscrizione della Carta d’Intenti si mettono in rete per promuovere culture e politiche delle differenze e sviluppare azioni di contrasto alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere.