Home Nazionale Sanita’: studio Usa contro diffusione armi, non aumentano sicurezza

Sanita’: studio Usa contro diffusione armi, non aumentano sicurezza

0

Roma, 18 set. (Adnkronos Salute) – La libera circolazione delle armi non rende la popolazione più sicura. E' quanto stabilito dalla ricerca della Columbia University (New York) pubblicata su 'The American Journal of Medicine' che sfata uno dei capisaldi della cultura americana, il possesso e l'uso di armi da fuoco come difesa personale. Un tema che negli ultimi anni ha diviso l'opinione pubblica statunitense dopo le stragi avvenute nelle scuole di Columbine o Newtown. La ricerca ha analizzato le possibili associazioni tra il possesso di armi, le patologie mentali e il rischio di rimanere vittime di sparatorie in 27 paesi industrializzati (tra cui Giappone, Usa, Sud Africa e Regno Unito). Ebbene, le nazioni dove è vietato o limitato il possesso di armi sono più sicure di quelle dove la legislazioni è più permissiva. Ed hanno meno decessi correlati al porto d'armi. Quindi "non è vero che possederne una aumenta il livello di sicurezza" avvertono gli scienziati. Per gli americani avere in casa una pistola o un fucile è considerato un diritto sancito anche dal secondo emendamento della Costituzione: "essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una milizia regolamentata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto". Ma la questione rimane ancora aperta e fonte di accesi dibattiti tra favorevoli e contrari. I ricercatori hanno anche valutato se un possibile legame tra i tassi di malattie mentali e i dati legati alla criminalità, nell'ipotesi che queste patologie potessero essere fattori 'trainanti' per i numeri sulle morti da arma da fuoco. Ma non hanno trovato una correlazione significativa tra queste patologie e il tasso di criminalità.Secondo gli autori Sripal Bangalore e Franz H. Messerli "sembra plausibile che l'abbondante disponibilità di armi da fuoco faciliti i decessi legati al loro uso – precisano – viceversa, i tassi di criminalità elevati possono scatenare l'ansia e la paura e spingere i cittadini ad armarsi. Questa condizione a sua volta aumenta la disponibilità di pistole. Un circolo vizioso – osservano – che sta portando gli Stati Uniti ad un livello estremo di conflitto sociale". "L'indice del possesso di armi è un fattore predittivo e indipendente per valutare i decessi correlati alle armi da fuoco" avverte lo studio. La ricerca ha fotografato questo fenomeno analizzando le statistiche di 27 paesi. Gli Stati Uniti guidano la classifica, 10,2 possessori ogni 100 mila abitanti. Mentre il Giappone è all'estremità opposta con un valore molto basso. Il Sud Africa (9,4 per 100mila) come gli Usa fa registrare un numero estremamente elevato di morti da arma da fuoco. Mentre il Regno Unito (0,25 per 100 mila ) ha avuto un tasso estremamente basso di decessi legato alle armi. Dunque, secondo lo studio "c'è una significativa correlazione tra la diffusione pro capite delle armi in ogni Paese e il tasso di decessi violenti. Ciò – sottolinea la ricerca – va contro il concetto ancora molto radicato, ad esempio in Usa, che più sono diffuse le armi tra la popolazione meno possibilità ha la criminalità di prendere il sopravvento e commettere delitti o aggressioni".