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Servizio civile, 33 posti alla Asl

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AREZZO – Dietro la concessione di 33 posti per i sette diversi progetti di servizio civile alla Asl di Arezzo c’è stato il riconoscimento dell’alto valore che questo impegno comporterà per i giovani e il contributo importante a specifici obiettivi.

I giovani conoscono bene le procedure e possono trovare tutti i dettagli nel sito aziendale della Asl. La data di scadenza per la presentazione delle domande di selezione è il 24 settembre 2013 alle ore 12,30. Al termine dei 12 mesi di servizio sarà rilasciato un attestato valido ai fini lavorativi e curriculari, da considerare come anno di servizio prestato nella Pubblica Amministrazione. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile pari a 433,80 euro.

Ma appare in questa circostanza importante sintetizzare per ognuno dei sette progetti, i posti disponibili e soprattutto le finalità che si pongono come obiettivo finale.

“La bussola per il cittadino orientato”: il volontario come punto cardinale nel Poliambulatorio del Valdarno.
Due i posti disponibili per un progetto che si realizza all’interno del poliambulatorio dell’Ospedale S. Maria alla Gruccia di Montevarchi. Il volontario dovrà curare l'accoglienza in modo da influire positivamente nel mantenere l’ordine nelle sale di attesa, facilitando in questo modo anche lo svolgimento delle attività del personale sanitario. Si attiverà per far rispettare l’ordine di ingresso dei pazienti nelle sale di diagnostica e negli ambulatori dando informazioni circa i tempi necessari all’espletamento degli esami, oltre a rendersi disponibile per accompagnare l'utente verso altri servizi.
Lo scopo del Progetto è di migliorare la qualità percepita dei servizi potenziando l’attività di orientamento ed informazione all’interno del Poliambulatorio e attivando, nel contempo, una più efficace modalità di comunicazione tra la zona attesa e l’area di trattamento

“Carta Sanitaria Elettronica, la salute sempre in tasca”
Dieci i posti disponibili per un progetto dedicato all’attivazione della Carta Sanitaria Elettronica che sarà attuato in tutte le cinque zone della ASL8: Arezzo, Casentino, Valdarno, Valdichiana e Valtiberina.
I volontari avranno il compito di svolgere ordinarie attività di accoglienza presso i front office, attivare la Carta Sanitaria ed il Fascicolo Sanitario Elettronico dando le necessarie delucidazioni al cittadino in merito all'utilizzo della medesima e alle sue funzionalità, con azioni mirate al controllo della documentazione, all’archiviazione e alla gestione dell’eventuale back-office.

“Curiamoci insieme: volontari e pazienti in Ortopedia all’Ospedale San Donato di Arezzo”
Tre i posti disponibili per un progetto che si realizza all’interno della Ortopedia dell’Ospedale San Donato di Arezzo con particolare riguardo al settore ortogeriatrico. I giovani verranno sensibilizzati al problema sociale dell’anziano “fratturato” in un paese che invecchia. Il volontario dovrà offrire ai ricoverati compagnia per una migliore accettazione della degenza, informazioni necessarie per l’utilizzo della rete dei servizi, facilitando l’accesso ad altri servizi e l’espletamento di eventuali procedure burocratico-amministrative. La finalità del progetto è di rafforzare il tessuto solidale della collettività, con beneficio diretto sulla popolazione generale e formativo ed educativo per i volontari.
“Distretto di Arezzo: dal bisogno complesso al facile accesso. I volontari e la non autosufficienza”
Tre i posti disponibili per un progetto di sostegno alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia, nell’ambito del Distretto della Zona Aretina.
Il progetto intende sviluppare le politiche assistenziali rivolte alle persone non autosufficienti, promuovere attività di supporto alla qualità della vita loro e delle famiglie, facilitare le pratiche di presa in carico delle persone disabili/non autosufficienti da parte dei Servizi Socio-Sanitari della Zona Distretto.

“I diritti di Ulisse: i volontari con i migranti per un corretto uso del Pronto Soccorso”
Dieci i posti disponibili per un progetto relativo all’accoglienza di cittadini stranieri nei Pronto Soccorso dei Presidi Ospedalieri delle cinque Zone della Asl8: Arezzo, Casentino, Valdarno, Valdichiana e Valtiberina.
Il progetto si pone l’obiettivo di diminuire l’affluenza della popolazione migrante alla struttura in presenza di situazioni non acute, utilizzando i volontari di servizio civile per aumentare il tempo per l’ascolto e per l’informazione, ottimizzare la comunicazione che i servizi sanitari fanno, utilizzando strumenti informativi efficaci improntati su una corretta relazione utente/struttura e viceversa.

“Medicina legale di Arezzo: accogliere, informare e accompagnare”
Due i posti disponibili per un progetto rivolto a soggetti anziani o comunque soggetti fragili con difficoltà legate alla perdita di autonomia fisica, psichica e socio-relazionale che si rivolgono alla Medicina Legale della Usl8.
Obiettivo del progetto un vero e proprio servizio di accoglienza qualificata utile a dare semplici e puntuali informazioni di sia di carattere logistico che sulla prassi da seguire per l’espletamento del percorso di ogni singolo utente e alle azioni da compiere qualora si rendano necessari altri accessi, rendendo maggiormente gradevole e ordinato il tempo di attesa
“Valdarno: inclusione sociale e disabilità, il ruolo del servizio civile”
Tre i posti disponibili all’interno dell’Unità Funzionale Alta Integrazione Socio Sanitaria presso il Distretto di San Giovanni Valdarno. I volontari saranno utilizzati per il sostegno delle persone disabili e dei propri familiari sia presso il domicilio, sia presso il Centro Diurno “Ottavo Giorno” e il Servizio di Socializzazione “Il Veliero” di San Giovanni Valdarno durante lo svolgimento delle attività.
Scopo del Progetto realizzare un’esperienza di volontariato nell’ambito dei servizi per disabili che necessitano di supporti assistenziali. Si intende così supportare e sostenere gli utenti in situazione di gravità, potenziare gli interventi a domicilio e le esperienze di socialità e integrazione nel contesto di vita, sostenere le famiglie nel loro carico assistenziale e promuovere strutture non alienate.