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Siria, Damasco: "Occidente vuole imporre la sua volontà sul popolo siriano"

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Damasco, 17 set. – (Adnkronos/Aki) – L'Occidente sta cercando di imporre la sua volontà su quella del popolo siriano. Questa l'accusa lanciata dal ministero degli Esteri del regime di Damasco dopo che la comunità internazionale ha annunciato l'intenzione di chiedere una risoluzione Onu per eliminare le armi chimiche dalla Siria.''Gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna hanno svelato il loro reale obiettivo, che è quello di imporre la loro volontà sul popolo siriano'', ha dichiarato il ministero degli Esteri siriano.L'Ue, intanto, lancia un nuovo appello per una rapida risoluzione Onu riguardo alla distruzione delle armi chimiche. "Ho accolto con favore l'accordo fra Stati Uniti e Russia e ripeto il mio appello al Consiglio di Sicurezza dell'Onu – sottolinea l'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Catherine Ashton – perché si assuma le sue responsabilità, trovando rapidamente il consenso su una risoluzione che autorizzerà il processo" di consegna e distruzione delle armi chimiche. Sebbene le Nazioni Unite non abbiano precisato chi sia il responsabile dell'uso di gas Sarin in Siria, il governo turco non ha dubbi nel ribadire che sia stato il regime di Bashar al-Assad. "La qualità e il metodo nell'uso di sostanze chimiche riportato dal rapporto Onu – si legge in una nota del ministero turco degli Esteri – provano senza lasciare spazio a dubbi che la responsabilità di questa azione barbara è del regime".Ricordando a tutti "che le armi chimiche sono un crimine contro l'umanità e ne va condannato l'uso e impedito il riuso", il ministro della Difesa Mario Mauro, intervenuto ad Agorà, su RaiTre, afferma che l'Italia "deve continuare a far sentire la propria voce, che nel Mediterraneo è importante". Quanto all'abbattimento dell'elicottero siriano da parte turca, il ministro fa osservare che il fatto "impone seri interrogativi: forse non si vuole che ci si metta intorno a un tavolo per trovare la soluzione più adeguata". Sull'elicottero abbattuto, l'opinione di Damasco è che la reazione "affrettata" dimostra "le reali intenzioni del governo" di Recep Tayyip Erdogan verso la Siria, con cui sta cercando di scatenare "un'escalation al confine". Secondo la nota delle forze armate siriane, citata dall'agenzia d'informazione 'Sana', l'elicottero colpito stava svolgendo una missione con l'obiettivo di verificare "l'infiltrazione di terroristi attraverso il confine turco, nell'area di al-Younesieh, vicino alla città di Bidama, nella periferia di Latakia". Nel comunicato è precisato quindi che l'elicottero è entrato "per errore" nello spazio aereo turco per un breve tratto e che è poi ne è uscito "dopo aver ricevuto gli ordini". Mentre tornava indietro – prosegue la nota – l'elicottereo "è stato attaccato dall'aviazione turca e abbattuto in territorio siriano".Secondo il vice premier turco, Bulent Arinc, l'elicottero militare siriano aveva violato lo spazio aereo turco nei pressi di Guvecci, villaggio sul confine turco-siriano, nel distretto Yayladagi della provincia di Hatay. La violazione e' avvenuta intorno alle 16 ora locale. Poco dopo, alcuni jet turchi sono partiti dalla base di Malatya, hanno raggiunto l'elicottero e lo hanno abbattuto. Arinc ha spiegato che il velivolo si era addentato di due chilometri in territorio turco e sarebbe stato "più volte avvertito prima di essere abbattuto dai missili sparati dai jet turchi".