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Tares, il Comune di Arezzo approva il regolamento

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A poche ore dalla notizia dell’approvazione da parte del Comune di Arezzo del regolamento per l'applicazione della Tares, interviene il direttore della Confcommercio Franco Marinoni. “Prendiamo atto che il Comune di Arezzo ha deciso di applicare il coefficiente minimo previsto dalla legge, per intendersi quello che va in toto allo Stato, senza aggiungere lo 0,10% in più per le casse comunali come in realtà avrebbe potuto fare. Un impegno che apprezziamo, tanto più che si tratta di un sacrificio non da poco in tempi di bilanci magri per tutti. Ma crediamo che sostenere le imprese -e con loro l’occupazione- sia un dovere per le Amministrazioni locali, non una concessione di favore. Tanto più che le imprese già così hanno subito un aumento dello 0,30% in più rispetto allo scorso anno”.

“Il Governo ha trasformato i Comuni nello sceriffo di Nottingham e non c’è Robin Hood che tenga”, prosegue Marinoni, “sappiamo bene infatti che il nuovo tributo sui rifiuti e sui servizi è stato introdotto a livello nazionale dal Governo Monti e che nulla i Comuni possono fare per evitarne l’esazione”.

“Tuttavia crediamo che possano fare ancora molto, di concerto con le associazioni di categoria, per arginare gli effetti più devastanti dell’aumento di tariffe e imposte, per esempio utilizzando dei correttivi per rendere la Tares più equa in quanto alla selezione delle metrature tassabili. Ora è applicata anche a superfici non produttive delle aziende, come i piazzali esterni dei benzinai, i magazzini dei fioristi o i corridoi e le hall negli alberghi. In più, come se non bastasse, insieme alla voce dei rifiuti contempla una serie di servizi pubblici, come l’illuminazione, che le imprese già pagano in altro modo”.

Per le imprese del Comune di Arezzo il passaggio alla Tares sarà comunque un po’ più indolore rispetto a quanto sarà per le imprese di altri Comuni della provincia: si tradurrà di fatto in un +0,30% rispetto al 2012. Un aumento contenuto, ma pur sempre importante in un periodo difficile come questo. “I Comuni a Tia che passano a Tares hanno minori variazioni ed aumenti dei Comuni che, rimasti a Tarsu, si adegueranno al nuovo tributo”, spiega il direttore della Confcommercio, “ad Arezzo così come a Terranuova Bracciolini, il passaggio dalla vecchia tariffa sui rifiuti urbani Tarsu alla Tia era già avvenuto dai primi anni Duemila. Questo significa che l’aumento più consistente dei coefficienti era già scattato. Per le imprese dei Comuni dove ancora vige la Tarsu lo shock della Tares sarà ben maggiore”.

“Sono mesi che lanciamo un appello accorato a tutte le Amministrazioni Comunali perché riducano al minimo l’impatto del nuovo tributo sui bilanci delle imprese, che fra contrazione dei consumi e tasse in aumento sono a rischio chiusura”, conclude il direttore Marinoni.