Home Politica Udc: Salvatore Palazzo replica e contrattacca

Udc: Salvatore Palazzo replica e contrattacca

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In merito alle esternazioni uscite sulla stampa, dove si invita il sottoscritto e l’amico capogruppo al Comune, Luigi Scatizzi, a dare dimissioni dagli incarichi, ci tengo a precisare che io non ricopro ruoli all’interno del partito, avendo infatti ceduto ad altri esponenti sia il posto nel comitato regionale, sia quello di delegato al congresso nazionale, dimostrando di essere uomo di partito e non un accumulatore di cariche.
Capisco che non essere in Consiglio Comunale dopo aver preso molte preferenze possa dare a qualcuno rammarico e disagio, anche a me capitò alle comunali del 2006, ma mi sono fatto forza ed ho contribuito a ricostruire ad Arezzo un partito i cui vertici istituzionali erano confluiti nel PDL.
In politica non si può ricoprire solo posti al sole, quindi ora si smetta di utilizzare ogni pretesto per cercare di far dimettere Luigi Scatizzi. La cosa grave per un dirigente – che come è noto si era dimesso da ruolo con un semplice sms nell’estate 2012 per poi riaffacciatosi al partito guardacaso solo a ridosso delle elezioni – è invitare gli altri a fare qualcosa quando il primo che non ha riunito mai il suo dipartimento in 14 mesi è stato proprio lui.
Premesso che tutte le delazioni promosse da chi si è comportato così non hanno fatto altro che rafforzare la stima dell’opinione pubblica nei confronti di Statizzi e me, devo però precisare che la lettera inoltrata all’On. Lorenzo Cesa era la conseguenza di una sua missiva inviata agli eletti ed ai dirigenti del partito il giorno dopo le elezioni.
In questa missiva, che bastava leggere, non si parla di responsabilità, ma di un partito ormai radicato nel territorio (quando in alcuni collegi siamo lo 0,) e si tendeva a spiegare i perché di quella che alla Camera è stata una ecatombe. Praticamente la totalità degli elettori ha bocciato questo schema composto di tre liste alla Camera.
Non sono uno YES MAN e quando ho percepito che la maggior parte del nostro elettorato ci ha criticato da subito per questa scelta, mi è sembrato doveroso poi, ovviamente ad urne chiuse, non abbandonare la nave ma chiedere di cambiare marcia.
Perché la verità è che l’UDC aretina ha travasato i propri voti nella lista Monti – non i voti del sottoscritto o dello Statizzi – infatti il risultato è che, se ad Arezzo la coalizione (UDC, API, FLI) dall’elezione comunale del 2011 aveva neanche il 4 %, oggi, invece, ha preso il 9,04% al Senato ed alla Camera complessivamente il 9,61% con ben 5580 voti .
E’ da qui che dobbiamo ripartire e non fermarci: il resto è solo retorica e strumentalizzazione