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Umbria: continuano a diminuire infortuni lavoro e casi mortali

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Perugia, 28 nov. (Labitalia) – Continuano a diminuire in Umbria gli infortuni sul lavoro e i casi mortali: nel 2012 gli incidenti denunciati all'Inail sono stati 11.447 contro i 13.353 del 2011 (-14,3%). Le morti bianche sono state 15 contro le 19 dell'anno precedente (-21%). Una quota consistente di infortuni sul lavoro è rappresentata da incidenti stradali e in itinere. Sono questi i dati principali emersi dal Rapporto annuale 2012 presentato oggi dal direttore regionale dell'Inail Umbria, Tullio Gualtieri. Sul territorio regionale la tendenza al ribasso degli infortuni avviata da qualche anno è ormai consolidata (-30,1% nell'ultimo quinquennio). Riduzione che va in ogni caso valutata alla luce dagli effetti negativi prodotti dal perdurare della crisi economica che ha causato la cancellazione di moltissimi posti di lavoro. Trend sostanzialmente stabile, invece, per le malattie professionali: quelle manifestatesi nel 2012 sono state 1.420 contro le 1.428 del 2011 (-0,55%). "Nel quadro delle azioni per il miglioramento della sicurezza stradale -ha affermato l'assessore regionale alle Politiche della sicurezza nei cantieri e alla sicurezza stradale, Stefano Vinti- la Regione attribuisce una elevata priorità alla messa in sicurezza degli spostamenti sul lavoro e per lavoro, che costituiscono oggetto di un titolo specifico del progetto di legge regionale sulla sicurezza stradale". "Questi infortuni -ha continuato- nel quinquennio 2006-2010 hanno determinato mediamente il 15% dei feriti e il 38% delle morti tra quelli complessivamente causati dagli infortuni in occasione di lavoro e durante gli spostamenti casa-lavoro in Umbria. La giunta regionale ha individuato tre obiettivi principali. Il contrasto al lavoro nero (che è in diretto rapporto con la sicurezza dei luoghi di lavoro), l'affermazione della cultura della prevenzione (che passa attraverso interventi di formazione, di comunicazione e di sensibilizzazione non soltanto dei lavoratori o delle imprese ma anche di tutto il tessuto sociale umbro) e infine l'utilizzo integrato delle informazioni, anche attraverso la creazione di banche dati unificate per aumentare l'efficacia delle attività di vigilanza sui cantieri".