Abbiamo fatto un duro percorso in queste poche settimane, che passa per i nostri eventi locali sul lavoro e lo stato dell’economia, per il Politicamp di Reggio Emilia della settimana scorsa, dove eravamo tanti, tantissimi.
Sappiamo che dobbiamo percorrere una strada lunga e faticosa, perché crediamo di voler cambiare con le idee, magari un po’ più a sinistra, magari senza urlarsi addosso, che facciamo fatica ad ascoltare il rumore di fondo, sempre più stanco e perpetuo della nostra gente.
E siamo riusciti ad avere Giuseppe Civati con noi, lunedì alle 18 a Montevarchi, in P.zza Varchi. Preso tra impegni parlamentari faticosi e difficili da digerire, per lui e per noi.
Non sarà uno spettacolo da un palco, non sarà un comizio all’antica. Saremo lì a spiegare la nostra visione, ascoltando domande e interventi dal pubblico. Come deve essere quando si cerca di ritrovare un filo che abbiamo smarrito, un’identità che non si riesce ad avere.
Lo faremo con umiltà e competenza. Perché vogliamo trovare soluzioni, non urlare slogan e non aprire l’ennesima commissione al rinvio. Vogliamo un congresso aperto e rifondativo, a tutti i livelli, come già chiesto, non ci basta un’assemblea.
Perché il nodo da sciogliere sono le larghe intese che diventano larghe attese, e non ci volevano mesi per capire quello che sarebbe successo.
L’abbiamo detto subito e con chiarezza.
Perché abbiamo cercato con coerenza e fatica il compromesso di tenere insieme il nostro desiderio di cambiare il PD, Partito con potenziale di cambiamento reale e non estetico nello scenario politico, e le cose in cui crediamo. Ma siamo al limite della sopportazione.
Perché di questo nostro partito a noi non interessano le prime firme, ma la sua “mitica base”, e interpretarne valori e dignità con proposte ed idee. Il resto è noia e tatticismo.
Costruire è sempre più difficile che abbattere. Noi ci proviamo, e vogliamo provarci insieme a voi. Ci vediamo tutti a Montevarchi, lunedì alle 18, Pippo Civati segretario. Le cose si cambiano, cambiandole.

Arezzo per Civati