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Unione dei Comuni ed Asl8: nuovo accordo per il servizio sociale integrato

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Unione dei Comuni ed Asl8: nuovo accordo per il servizio sociale integrato

SANSEPOLCRO – Anche nella popolazione della Valtiberina si registra una richiesta sempre più pesante di assistenza sociale, dai soggetti non autosufficienti ai minori in difficoltà, alle famiglie che chiedono un sostegno economico. Un mondo dalle mille facce al quale i Comuni e la Asl sono chiamati a dare le migliori risposte possibili, utilizzando appieno le professionalità e le risorse disponibili e non sempre del tutto sufficienti.
Un preambolo che ha portato l’Unione dei Comuni della Valtiberina e la Asl 8 ad approvato un nuovo “Accordo” sulla integrazione professionale e gestionale del servizio sociale, costituendo un Servizio Sociale Professionale Unico.

“Non si parte da zero – ha commentato il presidente dell’Unione dei Comuni Marcello Minozzi – ma facendo tesoro dell’esperienza compiuta negli anni passati, se ne migliorano alcuni aspetti, ricontestualizzandola ad una realtà socio sanitaria profondamente modificata negli ultimi anni”.
Sono 9 gli assistenti sociali che i Comuni ed Asl mettono in campo, creando un team altamente professionale, con conoscenze specifiche in ambiti diversi, da quello strettamente sociale a quello più legato alla assistenza di natura socio-sanitaria.
“Nel nuovo accordo, che è immediatamente operativo – sottolinea Daniela Frullani, presidente della Conferenza dei sindaci della Valtiberina – viene valorizzato in modo particolare il momento dell’accoglienza, che si realizzerà attraverso un servizio di “Segretariato” finalizzato a dare informazioni, orientamento ed eventualmente presa in carico del cittadino con problemi. A Sansepolcro, il Segretariato si svolgerà in un'unica sede messa a disposizione dal Comune anziché negli sportelli attualmente presenti nel territorio”.

“L’integrazione delle risorse professionali – sottolinea Patrizia Castellucci, direttore del distretto sociosanitario della Asl – rappresenta il primo passo per una maggiore qualificazione della risposta al cittadino in difficoltà perchè semplifica la relazione con la persona, garantisce l’unicità della presa in carico e ottimizza le risorse degli enti. Il lavoro integrato ha permesso in questi anni di ottenere, pur in un periodo di restrizione delle risorse finanziarie anche un significativo aumento del fondo della non autosufficienza in Valtiberina: aumenta del 4,8% passando da 531.916 euro del 2012 a 557.500 euro del 2013. Lavorare insieme senza duplicazioni di interventi, avendo al centro dell’attenzione la persona nella sua interezza consente – prosegue Castellucci – di dare maggiori e più qualificate risposte ai cittadini in difficoltà. Ne è esempio l’utenza anziana assistita con le risorse del Fondo per la non autosufficienza nel 2011 e quella assistita nel 2012, che da 85 persone con contributo economico per l’assunzione di assistenti familiari passa a 120 anziani e da 20 utenti in assistenza domiciliare passa a 35 assistiti (a parità di contributo). Inoltre, l’aumento di € 25.000 ottenuto nel 2013 col Fondo ben ci fa sperare di poter dare risposta ad ulteriori cittadini”.

La soddisfazione del dirigente della Asl è legata anche all’entusiasmo con il quale i nove assistenti sociali hanno dimostrato di saper lavorare insieme migliorando le capacità di risposte ad una popolazione purtroppo sempre più oppressa da problematiche sociali sui fronti più diversi.
“Nella sola area dei minori – evidenzia Patrizia Castellucci – le cifre riferite alla nostra attività sono da capogiro, e spesso sfuggono alla attenzione della opinione pubblica, ma rappresentano lo specchio della sofferenza che anche nella nostra vallata sono sempre più forti. Nel solo 2012 sono stati presi in carico 60 minori, riconducibili a 45 nuclei familiari, sono state compiute per il tribunale 28 indagini sociofamiliari, e sono stati 48 i nuclei familiari con la presenza di minori per i quali abbiamo istruitole pratiche per consentire loro di avere un sostegno economico”.