Home Nazionale Usa, non solo al telefono: americani spiati anche sul web. Bufera su Obama

Usa, non solo al telefono: americani spiati anche sul web. Bufera su Obama

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New York, 7 giu. (Adnkronos/Ign) – Si allarga lo scandalo attorno all'operato della National security agency (Nsa) e dell'Fbi. Dopo lo scoop del Guardian sulle utenze Verizon intercettate, il Washington Post ha infatti rivelato che non sono sotto controllo soltanto le comunicazioni telefoniche di milioni di americani, ma il governo ha accesso anche ai server dei nove giganti del web: Microsoft, Yahoo!, Google, Facebook, PalTalk, Aol, Skype, Youtube e Apple dai quali prelevano audio e video, fotografie, e-mail, documenti e contatti.Il programma segreto dal nome in codice Prism, scrive il giornale, è nato nel 2007 sulle ceneri del controverso programma segreto di sorveglianza voluto dal presidente George W. Bush dopo gli attacchi dell'11 settembre. Con una dichiarazione diffusa nella tarda serata di ieri, il direttore della Nationals Security Agency James R. Clapper ha definito le "informazioni raccolte grazie a questo programma tra le più importanti informazioni di intelligence ottenute, usate per proteggere la nostra nazione da una grande varietà di minacce. La diffusione non autorizzata di informazioni su questo programma importante e interamente legale mette a rischio tutele essenziali per la sicurezza degli americani".Una rivelazione che fa aumentare l'ondata di critiche nei confronti della Casa Bianca. "L'amministrazione ha ormai perso ogni credibilità" sul tema della trasparenza, scrive l'Editorial Board del New York Times in un duro editoriale dal titolo 'La retata del presidente Obama'. Per il quotidiano, l'amministrazione, anche in questa circostanza, fa ricorso "alle stesse banalità ogni volta che il presidente Obama viene colto a usare i suoi poteri oltre i limiti", giustificandosi attraverso la minaccia del terrorismo. Le "rassicurazioni" fornite anche in precedenti occasioni, per il Nyt non sono state "mai persuasive", "specialmente perché provengono da un presidente che un tempo aveva promesso trasparenza e responsabilità". Alla luce delle recenti rivelazioni e ammissioni, "Obama -scrive ancora il quotidiano- sta dimostrando che l'esecutivo userà ogni potere in suo possesso e molto probabilmente ne abuserà".Intanto più di una società ha reso noto di non essere a conoscenza del programma, di non aver acconsentito ad un accesso diretto da parte del governo ai loro server e di aver unicamente risposto a richieste di informazioni precise e delimitate. ?Non abbiamo fornito ad organizzazioni governative accesso diretto ai server Facebook", ha dichiarato un portavoce dell'azienda, precisando che ?per Facebook proteggere la privacy e i dati dei propri utenti è una priorità assoluta. a ci vengono chiesti dati o informazioni relativi ad individui specifici, valutiamo molto attentamente queste richieste per verificarne il rispetto di tutte le leggi applicabili, in modo da fornire informazioni unicamente nella misura richiesta dalla legge"."Non abbiamo mai sentito di PRISM", ha affermato dal canto suo Steve Dowling, portavoce di Apple. "Non forniamo ad alcuna agenzia governativa accesso diretto ai nostri server e ogni agenzia governativa che richieda dati degli utenti deve avere l'ordine di una corte".Anche Google, afferma un portavoce dell'azienda "si preoccupa seriamente della sicurezza dei dati degli utenti. Forniamo dati ai governi in conformità con la legge e rivediamo con grande attenzione tutte le richieste che ci vengono fatte". "Di tanto in tanto -prosegue- qualcuno avanza la supposizione che abbiamo creato una 'back door', ossia un accesso privilegiato per consentire al governo l'accesso ai nostri sistemi, ma Google non ha una 'back door' attraverso cui il governo possa accedere ai dati privati degli utenti".

Articlolo scritto da: Adnkronos