Aosta, 7 mag. (Labitalia) – Amato Pession, Mario Favre e Luigi Neyroz. Sono le persone che ad Aosta hanno ricevuto l'onorificenza della Stella al merito del lavoro, il riconoscimento a quanti, nella loro carriera professionale, si sono distinti per perizia, fedeltà e buona condotta morale. "L'importante – ha detto Luigi Busatto, console dei Maestri del Lavoro della Valle d'Aosta nel corso della cerimonia di consegna delle onorificienze – è trasmettere ai giovani un messaggio di incoraggiamento, di speranza, perché in questo momento i giovani hanno bisogno di queste cose forse ancora più che di lavoro". "Il lavoro – avverte – purtroppo è sempre meno a causa della globalizzazione, che ha ridotto i posti, e che, con l'informatizzazione, l'automazione, la meccanizzazione ha ridotto le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Quindi è fondamentale trasmettere ai giovani questo messaggio: dovete presentarvi sul mercato del lavoro con una professionalità ben riconosciuta"."Un'emozione grandissima – ha affermato Amato Pession, 40 anni di lavoro prima all'Enel e poi alla Compagnia Valdostana delle acque – e nello stesso tempo anche una soddisfazione dopo tanti anni di lavoro. Per prima cosa ringrazio tutti coloro che hanno proposto questa candidatura, poi tutti gli amici e colleghi con cui ho vissuto tanti anni insieme ed è stato bellissimo". Mario Favre ha invece vissuto interamente la propria carriera professionale all'acciaieria Cogne, muovendo i primi passi alla scuola di fabbrica della Società nazionale Cogne all'età di 14 anni. "Spero – ha chiarito il neo maestro del lavoro – che questa festa oggi sia di buon auspicio per i giovani che entrano nel mondo del lavoro, spero che abbiano la possibilità di poter operare e di poter fare una carriera come ho fatto io".Anche la carriera professionale di Luigi Neyroz ha preso il via alla Società nazionale Cogne, dove ha lavorato fino al 1991 quando, per problemi di salute, ha dovuto lasciare, per essere immediatamente assunto all'Iseco, società attiva nel settore dei servizi ecologici industriali. "Mi ricordo – ha detto Neyroz – i primi anni da ragazzo quando ero dentro la Cogne: c'erano i capisquadra che insegnavano il lavoro. Soprattutto due persone mi sono rimaste impresse. Uno è l'ingegnere Bruno Vacchina che purtroppo è deceduto, che noi chiamavamo il nostro ingegnere perché era appena più anziano di noi, e l'altro è Agostino Zenato, mio capo zona, che ha fatto di tutto affinché con l'agevolazione dei turni potessi studiare, possi andare avanti nella carriera".
Articlolo scritto da: Adnkronos