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Vasai a neoparlamentari: problemi si risolvono ripartendo da territori

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Vasai a neoparlamentari: problemi si risolvono ripartendo da territori

Cari parlamentari eletti e provenienti da questo territorio. Voglio, innanzitutto rallegrarmi con voi per il risultato che avete conseguito e augurare a tutti di svolgere al meglio il proprio ruolo in quale delle due Camere vi troverete ad agire. Il compito che gli elettori vi hanno affidato è certamente assai delicato e la situazione del Paese richiede da parte di tutti il massimo impegno e il massimo senso di responsabilità. L’Italia ha vissuto un anno estremamente difficile e le cifre degli osservatori che la Provincia gestisce direttamente sul campo, grazie ai servizi per l’impiego, ci dicono che la sofferenza del mondo dell’impresa e del mondo del lavoro è giunta a livelli tali da rischiare di mettere in pericolo la stessa tenuta sociale. Negli ultimi anni, il sistema delle autonomie locali nel suo complesso è stato soggetto a tagli pesanti, spesso fatti in modo orizzontale, senza fare differenza alcuna tra enti spreconi ed enti virtuosi, assai difficili da sostenere senza diminuire il livello dei servizi ai cittadini. Per non dire degli effetti conseguenti ai gravi limiti imposti del Patto di Stabilità, che si traducono nell’impossibilità di programmare nuove opere pubbliche, come scuole o interventi per la difesa del suolo, e che potrebbero avere conseguenze disastrose non solo per la realizzazione delle opere oggi in corso, ma anche per le aziende esecutrici, oltre che per l’ente. Per questo mi rivolgo a voi parlamentari, perché possiamo portare a Roma la consapevolezza che questo Patto deve essere ridiscusso, che occorrono soluzioni condivise con i territori; che i problemi di un territorio si risolvono partendo dal basso, tutti insieme, non affossando gli enti che sono più vicini ai cittadini, non tagliando indistintamente il buono e il cattivo, non punendo quella parte di sistema che funziona, ma facendo le scelte giuste, nell’interesse della gente. In questi giorni ho risentito le tesi populiste secondo cui abolendo le Province si risparmierebbero 14 miliardi, dimenticando che quelli sono i costi dei servizi che questo ente garantisce al territorio. Ma quale che sia la scelta che il nuovo parlamento sovrano farà sulle Province, l’importante è che sia fatta velocemente, con chiarezza, seguendo le strade che indica la costituzione. Chiudo rinnovando l’augurio di buon lavoro, ad ognuno di voi e invitandovi a non dimenticare che la ricchezza dell’Italia è rappresentata dai territori che la compongono e la rendono così ricca e varia.