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70esimo anniversario delle Fosse Ardeatine

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70esimo anniversario delle Fosse Ardeatine
Foglietto n.39. Da Roma '44, Donzelli editore
Aveva solo 17 anni quando, dopo un rastrellamento delle truppe di occupazione tedesca, fu imprigionato nelle carceri di via Tasso, a Roma. Orlando Orlandi Posti, detto Lallo, morì 50 giorni dopo (il 24 marzo 1944), insieme ad altri 334 civili, nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. La sua storia, una testimonianza unica di quei giorni, costituita da foglietti inviati alla madre e lettere indirizzate alla ragazza che amava, è conservata presso l’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano. E attraverso le parole di Orlando, l’Archivio vuole ricordare la tragedia delle Fosse Ardeatine nel 70esimo anniversario. Lo farà partecipando al programma di Radio 24 “Voi siete qui” condotto da Matteo Caccia.  L’appuntamento è per lunedì 24 marzo, dalle ore 16. A parlare della storia di Orlando sarà Camillo Brezzi, storico e direttore scientifico dell’Archivio. Durante la trasmissione saranno letti alcuni toccanti brani dei foglietti.
Orlando scrisse i suoi bigliettini con la mina di una matita. I fogli arrivavano alla madre nascosti nei colli delle camicie che la donna doveva lavare e inviare di nuovo a via Tasso. Si tratta di 39 pezzi di carta con appunti, pensieri, messaggi per la madre e pensieri per la ragazza di cui il giovane era innamorato, Marcella.
“La cosa che impressiona di queste lettere – si legge nella prefazione del libro Roma ’44 edito da Donzelli – è proprio l’apparente, drammatica, ‘quotidianità del loro contenuto”.
Orlando scrive del suo futuro anche se, giorno dopo giorno, la speranza sembra affievolirsi. Divide la cella con un medico, e parlando con lui si appassiona a quella professione, tanto che racconta alla madre di volersi iscrivere all’Università una volta uscito dal carcere. Poi però, tutto volge al peggio. Orlando lo capisce, e dai suoi biglietti emerge tutta la drammaticità di quei momenti.
Morirà pochi giorni dopo aver compiuto 18 anni.
Vi riproponiamo un estratto dell’ultima lettera, quella scritta all’amata Marcella, prima di quel tragico 24 marzo.
Cara Marcella
quando leggerai questa che sarà l’ultimo mio contatto con te, io sarà nel mondo dove almeno troverò un po’ di pace, se il buon Dio che tutto può lo permette.
[…] Sappi Marcella che ti volevo bene, ma molto bene e da molto tempo solo ho saputo far tacere il mio cuore, perché non ero degno, secondo la mia idea, fino a che non avessi avuta aperta la via di un avvenire sicuro per poter raggiungere il mio ideale, perciò cara ora che è impossibile che possa realizzare il mio sogno ho voluto confidarti il mio segreto
Foglietto n.39. Da Roma ’44, Donzelli editore
foto by Luigi Burroni