Roma /Focus
E’ stato chiamato Francesco, e non poteva essere altrimenti, il lupo che il Corpo Forestale dello Stato ha ritrovato sul ciglio di una strada di Gubbio una quindicina di giorni fa, gravemente ferito a una zampa, probabilmente investito da un’auto. Una frattura che ha impedito agli uomini della Forestale di lasciare questo maschio adulto libero nel suo ambiente naturale, “perché non è più in grado di predare e quindi in natura non sopravviverebbe”, spiega all’Adnkronos Luciano Servili, responsabile Ufficio Territoriale Biodiversità di Assisi.
Dopo un primo soccorso presso la facoltà di Veterinaria di Perugia, Francesco è stato trasportato al centro faunistico “Formichella” gestito dal Corpo Forestale all’interno del territorio del Monte Peglia, dove gli animali selvatici trovati feriti, in difficoltà oppure sequestrati vengono curati e riabilitati con l’obiettivo finale di reimmetterli in natura. Quindici giorni non sono molti, ma dal modo in cui Francesco corre nella sua gabbia e salta sulle pareti si capisce che le cure stanno facendo effetto anche se “non è possibile operarlo né reimmetterlo in natura perché non potrà recuperare al 100 per cento”, aggiunge Servili.
Sarà per questo che Francesco mostra una certa aggressività, costretto a una cattività che però terminerà a breve: dopo gli ultimi esami che verranno effettuati in questi giorni per accertare il suo stato di salute, Francesco sarà trasportato al centro di Popoli, in Abruzzo, struttura che ha come prima vocazione quella della tutela del lupo. Lì potrà unirsi ad altri lupi, in un ambiente controllato e adeguato alle sue necessità.