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Acqua, bene comune

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Acqua, bene comune
Alberto Ciolfi

Il Comune di Capolona  ha sancito con una modifica al suo Statuto l’impegno a difesa dell’acqua pubblica.
Queste le modifiche allo Statuto comunale:

“Il Comune riconosce il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico. Tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri  di solidarietà. Il Comune garantisce che la proprietà e la gestione della rete di acquedotto, potabilizzazione, distribuzione, fognatura e depurazione siano pubbliche e inalienabili.” (Art. 2, comma 7)

“Il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale di interesse generale. Il Comune, in attuazione della Costituzione, e in armonia con i principi comunitari, al fine di realizzare la coesione economica-sociale e territoriale, promuove la solidarietà, garantire la protezione dell’ambiente e della salute, anche in considerazione delle peculiarità locali, realizza tale missione attraverso la gestione del servizio idrico integrato, effettuata da un soggetto di diritto pubblico, non tenuto alle regole del mercato e della concorrenza.”(Art. 49 comma 3)

“Queste modifiche – sottolinea il Sindaco Alberto Ciolfi – nascono dalla convinzione che in tutto il mondo le più recenti trasformazioni del diritto hanno prodotto l’emersione a livello costituzionale, normativo, giurisprudenziale e di politica del diritto della categoria dei beni comuni, ossia delle cose che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali,  nonché al libero sviluppo della persona e che vanno preservate nell’interesse delle generazioni future.

I beni comuni, in primo luogo l’acqua, sono direttamente legati a valori che trovano collocazione costituzionale e che, quindi, ha trovato altrettanta collocazione nello Statuto del Comune di Capolona. Essi vanno collocati – conclude Ciolfi – fuori commercio perché appartengono a tutti e non possono in nessun caso essere privatizzati. L’acqua bene comune è radicalmente incompatibile con l’interesse privato al profitto ed alla vendita.