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“Acqua pubblica: l’ufficio legale del Comune di Arezzo obbligato a fare chiarezza”

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“Acqua pubblica: l’ufficio legale del Comune di Arezzo obbligato a fare chiarezza”
Movimento 5stelle

Nota del gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle Arezzo

Approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Arezzo l’atto d’indirizzo del MoVimento 5 Stelle che impegna l’amministrazione a dare mandato al proprio ufficio legale di verificare se esistano i presupposti per aprire un contenzioso, con il soggetto privato, per l’eventuale illegittimo ingresso di Acea nella compagine azionaria di Nuove Acque spa, in violazione delle condizioni contrattuali. Nell’ipotesi che l’ingresso di Acea in Nuove Acque venga ritenuto violante delle condizioni contrattuali e di gara, avere un parere se questo preveda la possibilità per l’ente di ottenere la ripubblicizzazione del servizio idrico aretino senza costi a carico dei cittadini e se sussistano i presupposti per un eventuale risarcimento dei danni da parte dei soggetti privati.

Il MoVimento 5 Stelle è una delle poche forze presenti nel Consiglio Comunale che sul dovere di ripubblicizzare il servizio idrico non si arrende e, strenuamente, continua a lottare per dare seguito ai referendum, svolti ormai nel lontano 10 e 11 giugno 2011, i quali hanno inequivocabilmente sancito la volontà popolare, anche nella nostra città, con il successo schiacciante dei SI, superiore al 95%, per cui l’acqua debba essere gestita con modalità totalmente pubbliche e che su di essa non vi si possa fare profitto.

I fatti: Il 14 settembre 2009, Iride spa, altro socio privato presente in Nuove Acque spa, cede ad Acea spa la propria partecipazione, senza l’autorizzazione scritta dei 37 comuni appartenenti all’AATO 4 come impongono i patti parasociali di Nuove Acque. A tal proposito è importante ricordare che Acea aveva partecipato alla gara di affidamento nel 1998 classificandosi ultima. È stato ipotizzato che così agendo Acea ritornerebbe surrettiziamente nel capitale sociale di Nuove Acque, fatto espressamente vietato sostituendosi nella quota azionaria di un socio in uscita.

Pertanto a nostro giudizio, e a quello del Comitato Acqua Pubblica, questa variazione di compagine societaria varia significativamente la stessa consentendo a un concorrente della gara originaria di rientrare nella gestione del servizio, cosa espressamente vietata dalla normativa. Altro fatto singolare è che il 19 settembre 2011 l’assemblea dei sindaci componenti l’AATO4, con la delibera n. 23, decide di sottoporre la questione al Consiglio di Stato sezioni consultive, in quanto gli avvocati dell’ATO 4 avevano scritto, relazionando i sindaci, che le prestazioni che fino ad allora erano state svolte da IRIDE dovevano essere “messe a gara”, citando espressamente una sentenza del Consiglio di Stato (n. 5814 del 28/9/2009). Aggiungevano anche che secondo la giurisprudenza, la società Nuove Acque potrebbe trovarsi in una situazione di illegittimità giuridica, per la presenza nella sua compagine sociale di una impresa che non è stata selezionata mediante gara.

Il 28 novembre 2011 però il colpo si scena: l’assemblea dei sindaci, componenti L’AATO 4, decide che non è più necessario rivolgersi al Consiglio di Stato per avere un parere sulla questione del cambio dei soci nella compagine privata ma può essere sufficiente sottoporre la questione all’avv. Mario Pilade Chiti, lo stesso avvocato che insieme all’avv. Sciumè, aveva difeso Suez davanti al Tar della Toscana. Pare evidente l’inopportunità di tale scelta, il conflitto d’interesse tra il giudicante e i giudicati, in definitiva la poca serenità di giudizio, diciamo così.

La nostra proposta nasce dalla constatazione che più volte il Sindaco Fanfani e la giunta hanno già utilizzato l’ufficio legale comunale, attivandolo per verificare il quadro normativo, per pareri non strettamente legati all’ente ma che ne riguardano comunque l’attività o sono nell’interesse della collettività, ed eventualmente intraprendere azioni legali, contro altri enti pubblici, ritenendo i cittadini aretini portatori di interesse specifico e quindi direttamente coinvolti. A titolo di esempio, ultimo in ordine cronologico, citiamo la controversia con l’Ente di Bonifica Val di Chiana. Pertanto, dopo questa apprezzabile comune volontà, ci auspichiamo tempi rapidi per ricevere la relazione dagli uffici e nel caso positivo procedere in maniera determinata ad azioni consequenziali.

Questo l’atto d’indirizzo completo

Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle Arezzo