Home Nazionale Agrinsieme, Ue è unica vera opzione per imprese agricole italiane

Agrinsieme, Ue è unica vera opzione per imprese agricole italiane

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Roma, 14 mag. (Labitalia) – Il destino dell’agricoltura italiana “non può essere pensato se non in un’ottica europea” ma “se l’opzione Europa appare l’unica possibile occorre verificare accanto a quanto di positivo è venuto dall’adesione all’Ue cosa invece merita di essere reimpostato nei prossimi mesi nell’interesse delle imprese e del settore”. E’ il presupposto dal quale prensono le mosse le imprese agricole italiane, rappresentate da Agrinsieme, il coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop- Agroalimentare) nel manifesto presentato oggi ai candidati dei vari partiti al Parlamento europeo in vista della prossima tornata elettorale.
“Più Europa, più impresa e più crescita nel comparto”, è lo slogan che sintetizza le richieste delle imprese agricole affinché l’Europa “rafforzi il sistema delle imprese, il ricambio generazionale, l’aggregazione e le filiere agroalimentari incentivando produzione, produttività e tutela ambientale, facendo leva sulla ricerca e sull’innovazione. Un indirizzo che – secondo gli agricoltori – dovrebbe improntare le scelte politiche del nuovo Parlamento europeo per contribuire a dare una maggiore stabilità finanziaria al comparto agroalimentare” secondo quanto si legge nel documento.
“Non possiamo che essere europeisti – ha detto il coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi, durante l’incontro nella sede di Confagricoltura – ma serve una politica agricola europea più economica e stabile dal punto di vista finanziario, la riduzione dei carichi burocratici e un’idonea politica di internazionalizzazione”.
In materia di internazionalizzazione, le proposte contenute nel documento che Agrinsieme ha consegnato ai principali partiti politici sono quella di stimolare la promozione dei prodotti e gli investimenti diretti all’estero, consolidando il sistema produttivo agricolo. Anche la politica commerciale dovrà agire in maniera funzionale a questo obiettivo, realizzando accordi commerciali di mutuo vantaggio basati sulla reciprocità, senza al tempo stesso rinunciare – quando occorre – ad una logica difensiva che eviti contraccolpi negativi per i comparti produttivi strategici. Aspetti che ad un anno da Expo 2015, che vede l’attenzione del mondo concentrata sull’agricoltura assumono fondamentale rilevanza.
Capitolo fondamentale è poi quello dei fondi comunitari a disposizione. “La posizione sostenuta e ribadita da Agrinsieme – ha ricordato Guidi – è ormai nota: la programmazione comunitaria deve privilegiare le realtà produttive del settore finanziando misure e iniziative progettuali rivolte alla competitività ed al mercato”.
Mantiene infine la sua centralità l’obiettivo di recuperare agli agricoltori posizioni nella catena del valore dell’agroalimentare tramite misure che riducano i costi, aggreghino le produzioni, migliorino le condizioni di offerta ed il posizionamento degli imprenditori agricoli sul mercato anche accrescendo la trasparenza nei confronti del consumatore. “Alle forze politiche – ha concluso Mario Guidi – chiediamo appuntamento tra un anno, per fare insieme ‘il punto sull’Europa’ e sugli obiettivi che oggi condividiamo”.

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