Home Nazionale Al G20 di Brisbane va in scena lo scontro Putin-Occidente sull’Ucraina

Al G20 di Brisbane va in scena lo scontro Putin-Occidente sull’Ucraina

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Brisbane, 15 nov. (AdnKronos) – Al G20 di Brisbane è andato di scena lo scontro fra Vladimir Putin e l’Occidente sulla crisi ucraina. Il presidente russo si è ritrovato sotto pressione tanto che si era sparsa la voce di una sua partenza in anticipo, prima del pranzo ufficiale di domani. La notizia è stata poi smentita dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.
Che l’atmosfera non fosse favorevole a Putin era apparso chiaro fin dall’inizio. Dopo tutto il summit si svolge in Australia, uno dei paesi che ha subito il più alto numero dei morti nella tragedia del volo Mh17 abbattuto sui cieli dell’Ucraina, probabilmente per colpa dei separatisti filorussi. Putin? “Lo prenderò di petto”, aveva detto nei giorni scorsi il padrone di casa, il primo ministro australiano Tony Abbott. Oggi il primo duro commento è giunto dal presidente americano Barack Obama: “l’aggressione russa” contro l’Ucraina, ha detto. rappresenta “una minaccia al mondo”.
Più pacata, ma altrettanto severa la cancelliera tedesca Angela Merkel che non ha escluso un’ampliamento delle sanzioni europee. “La situazione attuale non è soddisfacente – ha sottolineato – Al momento è in agenda l’inserimento di altre persone” nella lista nera dei soggetti delle sanzioni. Mentre il primo ministro canadese, Stephen Harper, è stato lapidario: a Putin “stringerò la mano, ma gli dirò una sola cosa, fuori dall’Ucraina”.
La minaccia di nuove sanzioni contro la Russia è giunta anche durante un difficile faccia a faccia di 50 minuti fra Putin e il primo ministro britannico David Cameron, a margine del vertice. A quanto riferiscono fonti di Downing street, Cameron ha chiarito che si è ormai giunti “ad un crocevia”: o si rispettano gli accordi di pace di Minsk e i rapporti miglioreranno “oppure vedremo andare le cose molto diversamente in termini di rapporti fra la Russia e la Gran Bretagna, l’Europa e gli Stati Uniti”. “Se la Russia continua a destabilizzare l’Ucraina e se continuiamo a vedere truppe e carri armati russi in Ucraina, allora dovremo avere un rapporto molto diverso tra la Gran Bretagna e l’Europa da una parte e la Russia dall’altra e la possibilità di ulteriori sanzioni”, aveva spiegato prima lo stesso Cameron alla Bbc.
Poco caloroso anche l’incontro fra Putin e il presidente francese Francois Hollande, dal quale il leader del Cremlino si aspettava un’aiuto per ridurre le tensioni. Per evitare scontri le due parti hanno preferito non parlare della portaerei Mistral, la cui fornitura alla Russia da parte dei cantieri navali francesi è stata sospesa a causa della crisi ucraina. Ma la decisione di togliere la questione dall’agenda ne ha di fatto sottolineato l’importanza.
Va infine detto che Putin non ha voluto far nulla per alleggerire l’atmosfera fra la Russia e l’Occidente. Anzi ha scelto di dispiegare quattro navi da guerra nel mar dei Coralli, a largo della costa orientale australiana. “Un comportamento increscioso” dei militari russi volto a riesumare “le glorie perdute” dell’Unione Sovietica, ha detto l’australiano Abbott. Un’esibizione di “machismo internazionale”, ha aggiunto Cameron.