Home Cultura e Eventi Cultura Alan Friedman piace al pubblico del Giardino delle IDEE

Alan Friedman piace al pubblico del Giardino delle IDEE

0
Alan Friedman piace al pubblico del Giardino delle IDEE

Grazie ad Alan Friedman.

Grazie per aver accettato l’invito del Giardino delle IDEE.

Giornalista americano di New York, fin da giovane partecipa alla squadra dei consulenti economici di Clinton.

Giornalista in Italia per il Financial Time, diventa esperto del nostro mondo e ottiene ottimi risultati nella comunicazione Tv in USA, Regno Unito ed Italia.

Conosce il nostro paese, vi si identifica, arriva ad amarlo profondamente.

Il suo libro uscito quest’anno con il titolo shock Ammazziamo il Gattopardoha avuto uno strepitoso successo, e in un momento nel quale l’editoria è in forte cresi, continua a essere ai vertici delle classifiche di vendita.

Il libro è davvero un convinto atto di amore nei confronti del nostro paese ma anche un grido d’ allarme.

Davanti a un pubblico delle grandi occasioni – tutto esaurito ancora una volta al Teatro Vasariano – Alan Friedman ha da subito catturato l’attenzione.

Tanti applausi, tantissimi fin dal suo ingresso in sala

Un pubblico variegato, di tutte l’età, con la bella sorpresa di molti giovani e giovanissimi.

Perché siamo sull’orlo del burrone?” ha esordito Alan Friedman.

In un italiano sorprendente per cura e conoscenza Alan Friedman ha ricostruito la storia del nostro paese dagli anni della Milano da bere a oggi.

Tanti aneddoti, una ricostruzione puntuale ricca di testimonianze e prove documentali.

Concetti e proposte sempre sostenute da una conoscenza approfondita delle vicende del nostro paese, politiche ma soprattutto economiche.

Nomi, fatti, coincidenze.

Alan FriedmanSollecitato dalle domande di Barbara Bianconi e Fabio Mugelli, Alan Friedman non si è tirato indietro, analizzando e provando a immaginare gli scenari della politica italiana all’indomani delle elezioni europee.

Il mio è un libro d’amore – ha ricordato a più riprese – e tengo molto alla parte dedicata a quella che ho voluto chiamare la ricetta”.

Sono dieci punti per rilanciare il nostro paese.

Partendo dalla convinzione che il gattopardo può essere ammazzato soltanto dai cittadini: cittadini consapevoli, informati e determinati a dare una svolta al Paese.

In Italia però non abbiamo una cultura media diffusa, un sistema di comunicazione in linea con la gravità del problema.

Alan Friedman è sensibile.

Segue con attenzione gli sviluppi all’interno del movimento cinque stelle, gli fa simpatia il decisionismo di Renzi e spera che ce la faccia.

Ce la faccia a sfoderare la sciabola e tagliare la testa al Gattopardo.

Più che di una speranza, si tratta di un augurio.

Ma è abile osservatore e non abbassa mai la guardia.

Il pubblico del Giardino appressa, moltissimo.

Gli italiani si chiedono di chi sia la colpa della recessione – ricorda Friedman – se della moneta unica, se delle rigide regole imposte dall’Europa, se dal potere schiacciante in termini decisionali della Germania, se dall’incapacità e l’inettitudine dei nostri politici. Sta di fatto che l’Italia non ha mai visto momenti così bui negli ultimi trent’anni”.

Adesso però l’unica domanda che veramente conta – aggiunge – a cui bisogna dare una risposta certa e veloce è cosa bisogna fare per uscire da questa spirale di recessione. Domanda da un milione di dollari a cui i nostri politici dovrebbero assicurarci la soluzione”.

Al termine consueta fila al desk libreria, tanti autografi e tantissime fotografie.

Alan Friedman non si sottrae al pubblico e anzi si intrattiene piacevolmente a parlare, felice dell’accoglienza affettuosa, quasi inaspettata da parte del pubblico del Giardino.

Poi tutti al Ristorante La Buca di San Francesco, ospiti dello straordinario padrone di casa Mario de Filippis.

Di fronte alla pappa al pomodoro, ai bringoli con le molliche di pane e alle cicerchie – molto apprezzate – ancora aneddoti, racconti di una vita da giornalista, curiosità.

Grazie Mr Friedman, è stato un privilegio grande ospitale nella nostra città.