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Alimentazione: Simg, italiani bocciati a tavola

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Firenze, 27 nov. (AdnKronos Salute) – Il 44% degli italiani mangia solo 1-2 porzioni giornaliere di frutta e verdura, ben il 45% è sedentario e il 20% è molto al di sotto o al di sopra del proprio peso forma. Sono i principali risultati del test online (sul sito Curarelasalute.com) realizzato all’interno della campagna patrocinata della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg).
Al sondaggio, presentato oggi al 31.esimo Congresso nazionale della Società scientifica e realizzato tra maggio e ottobre 2014, hanno risposto circa 2.000 persone. I risultati confermano il quadro emerso da una recente indagine GfK Eurisko sul tema, secondo cui solo il 15% degli italiani mangia le 5 porzioni di frutta e verdura giornaliere raccomandate dall’Oms. Ben 7 su 10 non fanno inoltre uso di integratori e oltre il 60% di questi indica, tra le motivazioni del mancato consumo, di non ritenersi a rischio di deficit nutrizionali.
La maggior parte degli italiani, pur avendo una buona conoscenza delle regole della sana alimentazione, fatica quindi a metterle in pratica. Il medico di medicina generale è riconosciuto come una figura di riferimento con cui dialogare su questi aspetti: il 43% dei partecipanti online dichiara infatti di confrontarsi con il proprio medico su argomenti quali alimentazione e stili di vita e ben l’80% si rivolge a lui per consigli sull’integrazione alimentare.
“A fronte di dati che ci confermano quanto le abitudini alimentari diffuse nella maggior parte della popolazione, soprattutto nel quotidiano, siano scorrette e che, per contro, un’alimentazione sana, completa ed equilibrata è una determinante fondamentale per il benessere e la salute, sempre più il medico di base è chiamato a consolidare il proprio ruolo di counselling al paziente su questi aspetti”, spiega Claudio Cricelli, presidente della Simg.
“I professionisti delle cure primarie – aggiunge – sono chiamati, da un lato, a monitorare le abitudini dietetiche ed evidenziare possibili carenze nutrizionali e, dall’altro, a fornire consigli e indicazioni su alimentazione varia ed equilibrata, importanza dell’attività fisica ed eventuale necessità di integrazione alimentare, suggerendo le soluzioni più indicate, più studiate ed evitando così che si affidino a rimedi fai da te”.
Nel corso del congresso di Firenze è in programma oggi il workshop “Gli integratori e i multivitaminici: c’è chi dice sì… c’è chi dice no… c’è chi dice forse…”, che punta ad approfondire come nutrizione e integrazione possono contribuire al mantenimento della salute nella popolazione generale e discutere il ruolo di counselling che è chiamato a svolgere il medico di medicina generale, alla luce delle più recenti evidenze scientifiche. Al centro del dibattito, i risultati di uno studio randomizzato e controllato, il Physicians’ Health Study II, promosso dai National Institutes of Health americano, che – per la prima volta – ha indagato i benefici e il profilo di sicurezza dell’assunzione quotidiana e prolungata di un integratore alimentare multivitaminico-multiminerale. Il trial indipendente, durato oltre 10 anni, è stato condotto su una popolazione di oltre 14 mila medici americani over 50, con uno stile di vita virtuoso e un’alimentazione corretta.