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Alitalia: malattie di massa, i precedenti di piloti e assistenti di volo

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Roma, 7 ago. – (Adnkronos) – Non é la prima volta che in Alitalia scoppiano malattie improvvise e di massa dei dipendenti. Il tam tam sulle assenze preannunciate per domani hanno, infatti, dei clamorosi precedenti nella storia della compagnia. Il primo caso, il più eclatante, si è verificato nel ’95. Protagonisti di quella vicenda furono i piloti dell’Anpac, la potente associazione professionale di categoria, che in quegli anni ‘volava’ ancora sulla scia di ‘Aquila Selvaggia’.
A scatenare la protesta, fu la decisione dell’allora amministratore delegato di Alitalia, Roberto Schisano, di prendere in wet leasing alcuni 767 con relativi equipaggi dall’australiana Ansett. La risposta non si fece attendere e a metà giugno i piloti della compagnia occuparono in massa le piste di Fiumicino lasciando a terra gli aeroplani. Successivamente, molti piloti furono raggiunti da avviso di garanzia e la vertenza si compose qualche mese dopo con la firma dell’accordo segreto tra Schisano e le associazioni dei piloti.
Poi è stata la volta di hostess e steward. In questo caso, era il primo giugno del 2003, un week end, a far scattare le malattie di massa fu la decisione della compagnia, guidata da Francesco Mengozzi, di ridurre, nell’ambito di un piano di risparmi, il numero di assistenti di volo sugli aerei di medio raggio, riducendo, se pur di poco, il numero dei posti a bordo e introducendo una nuova formula di ristorazione, che prevedeva la semplice consegna al passeggero di una scatola al posto del tradizionale servizio. Tanto bastò per causare una nuova epidemia tra gli assistenti di volo. Per la compagnia, furono altre giornate di fuoco, con centinaia e centinaia di voli cancellati e migliaia di passeggeri a terra. Anche in questo caso intervenne la magistratura. La vertenza approdò al ministero dei Trasporti, dove alla fine si raggiunse un accordo.