Il Patronato INAS avverte se non si chiede la rettifica dei calcoli sbagliati si perde il diritto ai soldi

Arezzo – Cimentarsi nel dannoso esercizio degli allarmismi in materi pensionistica è diventato molto d’uso. In ordine di tempo, fanno sapere dal Patronato INAS della CISL di Arezzo, l’ultima saetta riguarda la questione relativa ad un errato calcolo del trattamento pensionistico la cui richiesta di rettifica all’INPS, se non effettuata entro i tre anni dal ricevimento della prima liquidazione, si perderebbe il diritto ad avere i soldi.

Questa voce, dice Paola Cesarini, direttore del patronato INAS, da qualche giorno ha scatenato una psicosi collettiva. Gli operatori dei nostri sportelli stanno ricevendo continue richieste di chiarimenti e stanno dando il supporto necessario affinché gli interessati possano essere tranquillizzati sul da farsi.

Tuttavia,  prosegue la Cesarini, se a livello nazionale, da un calcolo approssimativo sembrerebbe che circa 4 milioni sarebbe le pensioni INPS errate su 16 milioni di trattamenti erogati, anche nell’aretino i numeri potrebbero essere di una certa entità. Pertanto invitiamo coloro che si trovano nel dubbio a contattare i nostri operatori affinché possano avere tutti i chiarimenti necessari.

Tra l’altro, prosegue ancora il direttore dell’INAS di Arezzo, ad incappare nelle conseguenze di questa “stortura” ci sarebbero, tra gli altri, i lavoratori con periodi di mobilità negli ultimi anni di attività utili ai fini pensionistici.

L’invito, conclude il Direttore, lo rivolgiamo a tutti compreso i pensionati che hanno svolto un’attività lavorativa nel settore privato per richiedere la verifica della propria pensione. Il patronato procederà al controllo dell’importo e assisterà gli utenti in eventuali ricorsi amministrativi e giudiziari per ottenere, se necessario, il riconoscimento di un trattamento pensionistico corretto.

CISL Arezzo