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Animali: Wto, Ue ha il diritto di vietare commercio prodotti di foca

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Roma, 23 mag. -  (Adnkronos) L’organo di appello della World Trade Organization chiude il contenzioso avviato da Canada e Norvegia, i due principali Paesi interessati dalla caccia commerciale delle foche, e conferma: “L’Ue ha il diritto di vietare il commercio di prodotti di foca sulla base delle legittime preoccupazioni morali degli europei in materia di benessere animale”.
Una decisione storica, secondo la Lav, che farà “da apripista per altri settori di sfruttamento economico degli animali. Il divieto Ue ha salvato più di 2 milioni di foche”. Già lo scorso novembre l’Organizzazione Mondiale del Commercio aveva sentenziato il diritto dell’Unione Europea di tutelare le preoccupazioni della propria collettività in relazione al benessere animale, e nel caso specifico di maltrattamenti e uccisioni violente praticate nei confronti di milioni di foche e dei loro cuccioli; tutela tradotta con il Regolamento 1007/2009 nella chiusura del mercato europeo ai prodotti derivanti dalla caccia commerciale di questi animali.
Contro la sentenza del Wto, Canada e Norvegia presentarono ricorso ma l’organo di Appello del Wto ha nuovamente confermato in via definitiva che il divieto europeo rimarrà vigente. “Dopo 5 anni di contenziosi (oltre al procedimento in sede di Wto, ci sono stati anche due ricorsi presso la Corte di Giustizia Europea e anch’essi conclusi in favore delle foche), oggi finalmente si scrive la parola fine – commenta la Lav – in questi anni il divieto Ue ha già salvato oltre 2 milioni di foche e ha comportato il crollo del mercato dei prodotti derivanti da questi animali, pellicce soprattutto, ma anche carne, grasso”.L’Italia ha avuto un importante ruolo attivo, infatti è stato uno dei paesi che aveva introdotto uno stop (sotto forma di moratoria) all’introduzione di pellicce di foca, la cui posizione insieme a quella di altri Paesi, come Belgio e Olanda, ha di fatto condotto alla legislazione Ue.’’Siamo orgogliosi di essere stati in prima linea contro il più grande massacro di mammiferi marini mai compiuto dall’essere umano – dichiara la Lav – Abbiamo partecipato a spedizioni in Canada per documentare le stragi in corso, organizzato mobilitazioni nazionali con centinaia di nostri attivisti impegnati nelle piazze italiane, manifestato davanti la Commissione Europea, partecipato al complesso lavoro di un network internazionale in collaborazione con l’avvocatura della Commissione Ue e oggi possiamo dire di avere raggiunto un risultato davvero straordinario”.