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Antimafia: da commissione codice etico per candidature

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Roma, 24 set. (Adnkronos) – “La legge Severino è stato un grande passo ma non è sufficiente. Abbiamo deciso di riscrivere il codice etico per le candidature alle elezioni politiche, europee, regionali e circoscrizionali”. Lo ha detto Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare Antimafia alla Camera, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo codice etico per la formazione delle liste. Nel compilare il codice la commissione “si è ispirata a nuovi principi”: sono stati scorporati i reati contro la pa, si invita a non candidarsi in presenza di rinvio a giudizio e sono incandidabili tutte le cariche pubbliche delle giunte sciolte per mafia. E’ un codice rigoroso ma ora per la politica è il momento del rigore” ha aggiunto il presidente della commissione, “soprattutto nei confronti delle infiltrazioni e nel rischio di rapporti con la mafia”.
Bindi ha però sottolineato che “il codice etico non è sanzionatorio”, non è quindi vincolante ma “la commissione monitorerà la formazione delle liste e dirà se le forze politiche sono in regola, con un impatto sull’opinione pubblica”. Il codice “è stato approvato all’unanimità dalla commissione” e le forze politiche lo hanno sottoscritto, con l’eccezione di Forza Italia che “non ha ancora sciolto la riserva”.
Il presidente ha poi precisato: “dopo il rinvio a giudizio il partito può decidere di inserire il candidato in lista, in quanto per la legge Severino non è colpito dalla decadenza”. In sintesi per Bindi “noi non siamo un’autorità morale ma uno stimolo etico”.