Home Nazionale Api sui tetti degli hotel e nelle ex fabbriche, è l’apicoltura urbana di Urbees

Api sui tetti degli hotel e nelle ex fabbriche, è l’apicoltura urbana di Urbees

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(AdnKronos) – Api in città? Nessun allarme, neanche in casi di avvistamento di sciami. Perché “la sciamatura è la fase in cui l’ape è più innocua e indifesa: è il momento in cui parte alla ricerca di un nuovo alveare e lo fa con l’addome pieno di nettare, cosa che le impedisce di incurvarsi per pungere”. Lo spiega all’Adnkronos Antonio Barletta che le api, soprattutto quelle di città, le conosce bene visto che da quattro anni porta avanti il progetto di apicoltura urbana “Urbees api in città”. Quella verso le api è quindi una paura ingiustificata e “atavica” secondo Barletta, dettata soprattutto da ignoranza. “A volte si scambia un bombo per un calabrone, è come scambiare il bufalo con il leone”.
Le api arrivano in città “perché stiamo distruggendo il loro ecosistema, la campagna”, aggiunge. La loro presenza non è quindi una buona notizia per l’ambiente, ma visto che ci sono c’è chi ha deciso di fare di necessità virtù. C’è Davide che ha impiantato un’arnia sul tetto di un hotel, Ester invece ospita le api sul suo balcone, ma anche un’ex fabbrica può diventare la sede ideale per produrre miele. Nato nel 2010, quando di apicoltura urbana ancora non si parlava, il progetto Urbees è riuscito a creare una rete che oggi a Torino conta 20 arnie in sei diversi posti e che nel 2013 ha prodotto e messo in vendita 2.000 barattoli di miele di città da 125 grammi l’uno. Chi li ha acquistati ha potuto scegliere tra i diversi mieli che portano il nome dei cittadini che li hanno prodotti: “miele Antonio”, “miele Elvira”, “miele Andrea”…
Ogni barattolo etichettato e dotato di un Qr code che contiene la scheda per la tracciabilità del prodotto che garantisce la sicurezza del miele, la trasparenza del processo e rende possibile realizzare una mappatura delle piante di riferimento per gli impollinatori. “Abbiamo fatto analizzare il miele prodotto – spiega all’Adnkronos Antonio Barletta di Urbees – e così abbiamo anche scoperto quali piante e nettari Torino offre alle api: dal tiglio all’ippocastano al trifoglio. In questo modo, grazie alle api possiamo anche realizzare un mappatura botanica della città”.