Home Nazionale Archeologia: scoperta fossa comune con vichingi dalla testa mozzata

Archeologia: scoperta fossa comune con vichingi dalla testa mozzata

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Roma, 17 set. – (Adnkronos) – E’ stata scoperta in Inghilterra una fossa comune con gli scheletri di cinquantuno vichinghi tutti senza testa, che furono decapitati intorno all’anno Mille. Le teste furono mozzate e poi sepolte tutte insieme poco lontano. Il rinvenimento, riferisce un articolo sulla rivista “Archeologia Viva”, è avvenuto durante la costruzione di una strada, nella zona di Ridgeway Hill, nella contea del Dorset.
Così gli ingegneri hanno dovuto cedere il campo agli archeologi dell’Università di Oxford che di ossa ne hanno contate tante da risalire a cinquantuno scheletri, tutti senza testa, una sorta di ‘fermo immagine’ di una vera e propria strage. Ma, avvenuta quando? “Inizialmente – spiega l’archeologa Louise Loe – abbiamo pensato a resti umani dell’età del Ferro o al massimo di epoca romana. Poi gli esami al radiocarbonio hanno tolto ogni dubbio: le vittime, tutte tra i 18 e i 25 anni, provenivano dal nord Europa e morirono tra il 970 e il 1025 d.C. Siamo davanti alla più estesa sepoltura di massa di vichinghi scandinavi”.
Per gli archeologi dell’ateneo di Oxford è ancora difficile dire come andarono le cose. Di sicuro questi giovani nel fiore degli anni furono spogliati, decapitati e poi gettati nella fossa. Le teste, mozzate con delle spade, sono state rinvenute in una buca a parte e inoltre appare complesso riuscire ad associarle ai corpi. Dei vestiti non c’è traccia.
A sorprendere gli archeologi inglesi è il fatto che nessuno dei corpi dei vichinghi riporta segni di ferite di guerra. Con ogni probabilità erano giovani letteralmente alle prime armi, senza alcuna esperienza bellica. La loro corporatura non risulta particolarmente robusta; erano di altezza varia, molti soffrivano di malattie croniche o di lievi disabilità. Insomma siamo lontani dallo stereotipo del vichingo forzuto e irruento.
“Forse – commenta ancora l’archeologa Louise Loe – questi ragazzi furono uccisi dagli inglesi alla vigilia di un’incursione. Se invece fossero stati mercenari al servizio dell’Inghilterra, potrebbero essere stati puniti dai loro ‘fratelli’ vichinghi. O ancora, non è escluso che si sia trattato di un’esecuzione di massa disposta dalle stesse autorità britanniche per scongiurare nuove invasioni: questo sterminio, nella mente dei ‘mandanti’, avrebbe dovuto fissarsi nella memoria per generazioni. Insomma, una lezione da non dimenticare”.