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Arezzo e Cortona: due modelli culturali e turistici a confronto

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Arezzo e Cortona: due modelli culturali e turistici a confronto

La archeologia etrusca a Cortona trionfa con la Mostra “Seduzione Etrusca”, richiamando turisti e interesse. Arezzo non riesce ad attirare attenzione e turisti, pur avendo un prestigioso Museo Archeologico diretto da una qualificata Direttrice, Profssa Vilucchi.
Perché ?

A Cortona esiste il MAEC, Museo Archeologico Etrusco Cortona, che è un organismo istituzionale della Accademia Etrusca, ma che si muove come una struttura privata ed organizza la “Mostra”.

Ad Arezzo abbiamo il Museo Statale, sotto la diretta responsabilità della Sovrintendenza Archeologica della Toscana, incardinato nelle Leggi e Decreti legislativi che partono dalle Legge n. 1089 del 1939 fino agli ultimi decreti.

Cortona ed Arezzo evidenziano due diversi modelli di offerta culturale e turistica sulla archeologia e sulla vita degli Etruschi. Due modelli di comunicazione. Non possiamo dire che a Cortona sono più attivi e bravi di Arezzo, perché le due città si muovono su due piani di comunicazione del tutto diversi.

MOSTRA e MUSEO

A Cortona si ha una Mostra che usa un linguaggio attraente, dinamico, moderno, adescante e adatto sia per chi non conosce la storia degli Etruschi sia per chi vuole approfondire la sua conoscenza sulla civiltà etrusca. La Mostra ha un linguaggio attivo, offre un sistema di comunicazione in cui ciascuno si sente a proprio agio.

Ad Arezzo si ha il Museo che ha una offerta passiva, di attesa di chi va o di chi non va, è bloccato da leggi che esaltano più la conservazione del bene e non riesce a produrre iniziative di divulgazione della cultura attraverso gli oggetti che custodisce.

Negli ultimi anni sono state emanate numerose leggi che hanno introdotto idee innovative nella gestione dei Musei, con possibilità di “affidamento “ o di “concessione” a Fondazioni, Società di Capitali.

BANCA ETRURIA UNA FONDAZIONE

La prossima discussione del Titolo V parte II della Costituzione consentirà  di definire i rapporti tra lo Stato e i Comuni sulla gestione del patrimonio artistico, museale di Arezzo. Questo nuovo scenario istituzionale si inserisce in eventi locali che stanno segnando la vita della nostra Comunità Aretina: la vendita di Banca Etruria, il recupero della Fortezza Medicea, l’adesione di Arezzo al progetto “Dodecapoli Etrusca”.

Questo intero quadro è una cornice seria e degna per richiedere il ritorno della Chimera e della Minerva ad Arezzo, per una rivisitazione del nostro sistema museale aretino per portare la cultura fuori dai musei, tra la gente.

La esperienza di Icastica, pur con i suoi punti positivi e negativi, va in questa direzione di portare l’arte nella vita quotidiana di una città.

Occorre iniziare il confronto di idee tra noi per essere pronti a queste nuove sfide, essenziali per lo sviluppo culturale ed economico della terra di Arezzo.

Da anni ad ogni Assemblea dei Soci di Banca Etruria chiedo la istituzione di una Fondazione per Arezzo. Cosi farò anche il 4 Maggio con maggiore convinzione.

ARTICOLO SCRITTO DA PIER LUIGI ROSSI