Home Nazionale Atac: Monticelli (Filt-Cgil), politica resti fuori da appalti su tpl

Atac: Monticelli (Filt-Cgil), politica resti fuori da appalti su tpl

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Roma, 27 ott. – (Adnkronos) – “Negli ultimi tre anni, dal 2011 al 2013, i ricavi di Atac sono aumentati del 0,6%, mentre i costi del 2,8%. I debiti sono cresciuti del 7,8% e il costo del lavoro è diminuito del 2,3%, per una cifra equivalente a 12,6 milioni di euro”. Lo spiega Stefano Monticelli, segretario Filt Cgil di Roma e del Lazio, durante la conferenza stampa ‘Chi non vuole salvare Atac?’.
“Il sindacato ha sottoscritto vari accordi con Atac, chiedendo all’azienda polifunzionalità del personale, revisione di tutti i turni nella direzione di maggiore efficienza, nuovi orari di lavoro su 18 e 24 ore e ancora – continua Monticelli -abilitazione alla movimentazione dei mezzi al personale operaio, razionalizzazione della rete di superficie, razionalizzazione della forza dei quadri, revisione e razionalizzazione della catena di comando, assegnazione degli obiettivi a quadri e dirigenti, riduzione del 15% del costo dei dirigenti e quadri. Tutte cose – sottolinea – concordate ma mai applicate”.
“E’ chiaro che Atac, sul lato economico finanziario, paga i risultati di un forte indebitamento, ma l’elemento di maggiore criticità resta la mancanza di strategia e di obiettivo e il continuo conflitto istituzionale sulla gestione – spiega il sindacalista -. Esemplare a questo proposito è il conflitto sulle risorse del contratto di servizio che ha caratterizzato il rapporto tra le vecchie legislature così come anche tra le presenti. Si ricorderanno i 400 milioni che la Giunta Regionale di centro destra ha fatto mancare nel 2011 e i 100 milioni che la Giunta Regionale di centro sinistra ha fatto mancare nel 2014 – continua Monticelli -. Per questo è necessario, se le istituzioni comunali e regionali vogliono davvero rilanciare Atac, porre fine allo scontro di chi gestisce che cosa e concentrare tutte le forze sul come si gestisce, riconsegnando appunto nelle mani delle istituzioni quel ruolo di programmazione e controllo che i cittadini hanno affidato loro e che oggi risulta gravemente assente. Così come è necessario – aggiunge – che il committente, in questo caso le istituzioni e quindi la politica, nell’affidare l’appalto di trasporto pubblico restino fuori dalle società appaltanti”. (segue)