Home Nazionale Attentato al Museo ebraico di Bruxelles, arrestato un francese

Attentato al Museo ebraico di Bruxelles, arrestato un francese

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Roma Un uomo, di nazionalità francese, armato di kalashnikov e di una pistola, è stato arrestato a Marsiglia per lastrage del museo ebraico di Bruxelles lo scorso 24 maggio. Ventinove anni, originario di Roubaix (nord della Francia), sarebbe stato in Siria nel 2013 con gruppi jihadisti.
Il 29enne – che avrebbe voluto filmare l’assalto come fatto nel 2012 dall’uomo che attaccò una scuola ebraica a Tolosa uccidendo 4 persone – è stato arrestato venerdì alla stazione Saint-Charles dai doganieri, mentre scendeva da un pullman proveniente da Amsterdam, che aveva effettuato una fermata intermedia a Bruxelles. Le munizioni che portava con sé sono dello stesso tipo di quelle utilizzate nella strage del museo ebraico costata la vita a 4 persone. Il kalashnikov era avvolto in una bandiera con l’iscrizione del gruppo jihadista dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, ha fatto sapere il procuratore belga Frederic Van Leeuw.
Secondo l’emittente, con sé l’uomo aveva anche una piccola telecamera simile a quella utilizzata dall’assalitore di Tolosa, Mohamed Merah. La telecamera conteneva immagini del 29enne che parla dell’attacco al Museo ebraico di Bruxelles della scorsa settimana, nel quale sono rimaste uccise quattro persone. “Che peccato che la telecamera non ha funzionato”, avrebbe detto Nemmouche nelle immagini registrate, secondo Bfm tv.
Joel Rubinfeld, presidente della Lega belga contro l’antisemitismo, ha parlato di un arresto “molto significativo”. L’uomo era già noto all’intelligence francese perché sospettato di essere stato in Siria lo scorso anno per combattere al fianco dei gruppi jihadisti. In base alle leggi anti terrorismo francesi, il 29enne può essere trattenuto e interrogato per 96 ore senza che gli vengano presentate accuse formali.
Il presidente francese Francois Hollande promette una lotta “perpetua” e senza quartiere contro i jihadisti che ritornano in Europa dopo avere combattuto all’estero. Nel confermare l’arresto del 29enne francese. Hollande ha detto ai giornalisti che “tutto il governo è mobilitato per seguire le tracce di questi jihadisti per impedire che quando tornano da una lotta che non è la loro e che sicuramente non è la nostra… non facciano del male ad altri, come sfortunatamente sembra invece che sia accaduto a Bruxelles”. Hollande ha poi lodato gli agenti della dogana francese che hanno fermato l’uomo alla stazione dei pullman di Marsiglia. Il fatto che sia stato fermato “non appena ha messo piede in Francia”, ha detto il presidente, mostra l’”efficacia” delle misure antiterrorismo francesi.

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