Home Nazionale Beni culturali: Roma, completato restauro Foro Boario, riapre Tempio Portuno

Beni culturali: Roma, completato restauro Foro Boario, riapre Tempio Portuno

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Roma, 9 lug. (Adnkronos) – Dopo il Tempio di Ercole, riapre al pubblico, con il completamento dei lavori di restauro del Foro Boario, anche il Tempio di Portuno, che sara’ visitabile la prima e la terza domenica del mese. I lavori, presentati questa sera con una cerimonia nel Tempio di Portuno a cui hanno preso parte anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e la soprintende per i Beni Archeologici di Roma, Mariarosaria Barbera, sono durati dal 2006 al 2014, e sono stati effettuati dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma con il sostegno del World Monuments Fund, prestigiosa agenzia internazionale dedita alla ricerca di finanziamenti per la salvaguardia di siti e monumenti di alta valenza culturale, e il contributo di alcuni ‘donors’ privati americani.
Per il tempio di Portuno il Mibact e la Soprintendenza hanno stanziato in questi 8 anni 1.720.000 euro e il World Monuments Fund oltre un milione di dollari mentre 250.000 sono arrivati da donazioni private. Nel Tempio di Portuno, il restauro, diretto dall’architetto della soprintendenza Maria Grazia Filetici, ha riguardato: l’interno della cella del Tempio e le pitture, la realizzazione della nuova copertura e del suo miglioramento anti sismico e del grande infisso d’ingresso, il sistema di miglioramento antisismico del monumento, il restauro del pronao delle pareti nord, sud, est e l’ultima parte del lato ovest in fase di completamento.
La consegna dei lavori del Tempio di Portuno e’ stata anche l’occasione per illustrare gli importanti lavori, gia’ ultimati, nel vicino tempio di Ercole, dove oltre al restauro lapideo delle colonne e dei capitelli una parte importante del restauro è stata dedicata al consolidamento delle lesioni diagonali diffuse sui fusti delle colonne in marmo di carrara. “Qui -ha spiegato l’architetto Filetici- come sull’Acropoli di Atene, è stata costruita una macchina sperimentale, manovrata da un congegno oleodinamico, attualmente conservata nella Facoltà di Ingegneria di S. Pietro in Vincoli, con la quale sono state sollevate le colonne permettendo di lavorare con integrazioni in marmo sui rocchi gravemente lesionati integrando le parti mancanti. La meccanica di alta precisione, l’ingegneria strutturale e la preziosa mano dei maestri scalpellini di Carrara e romani, sono stati gli ingredienti di un restauro che ha raggiunto importanti risultati offrendo il recupero della sicurezza strutturale del colonnato”.