Home Attualità Blatter: “Sì alla moviola in campo”

Blatter: “Sì alla moviola in campo”

0

(AdnKronos) – Se non è una rivoluzione, manca poco. Sepp Blatter, presidente della Fifa, dice sì alla moviola in campo. Il numero 1 del calcio mondiale, per anni strenuo difensore del football esclusivamente ‘umano’, all’improvviso cambia idea. La tecnologia non è il male assoluto. Anzi, il calcio ne ha un disperato bisogno.
Così, almeno il 78enne dirigente svizzero dice in un’intervista al sito della Fifa: in sostanza, un proclama, una nuova ‘missione’ da portare avanti nel quinto mandato che l’eterno presidente spera di ottenere tra un anno. “Dovremmo dare un altro aiuto agli arbitri e portare un po’ più di giustizia nel gioco attraverso i cosiddetti ‘challenge’ a disposizione degli allenatori”, dice Blatter prospettando la svolta che seguirebbe la strada tracciata da anni dagli sport professionistici a stelle strisce, con il football NFL a fare da esempio principale.
“I coach -suggerisce- avrebbero due possibilità, per ogni tempo di gioco, per chiedere di rivedere una decisione arbitrale. Non si potrebbe fare per il fuorigioco, perché non si può bloccare un’azione e ripartire. La contestazione potrà avvenire a gioco fermo: sarebbe ammissibile per un calcio di rigore, per vedere se un intervento è avvenuto in area o fuori, per esaminare un fallo”.
“L’arbitro potrebbe controllare le immagini su un monitor, non della Fifa ma del circuito televisivo e vedere se bisogna cambiare la decisione”, spiega. Le parole di Blatter arrivano a 4 mesi di distanza dalla posizione ufficiale ribadita dalla Fifa dopo la riunione dell’International Board, l’organo custode del regolamento.
“L’Ifab ha autorizzato l’uso della goal line technology. Non ci sarà autorizzazione per altri usi di video nel nostro sport”, diceva, a Zurigo, Jerome Valcke, segretario generale della federcalcio internazionale. Già in quella circostanza, però, si potevano cogliere i primi segnali d’apertura: “Il mondo cambierà un giorno? Il video verrà ammesso nel nostro sport? Si può sempre discutere, ma al momento il video si usa solo per le situazioni di goal fantasma”.
In Brasile, la goal line technology sta dando ottimi risultati, come evidenzia Blatter. “Ha funzionato bene, aiuta gli arbitri e dà informazioni al pubblico. Sono sicuro che i campionati ci seguiranno”, dice scommettendo sull’estensione dell’utilizzo ai tornei nazionali. E non è tutto: “Il presidente della Uefa, Michel Platini, ha detto che introdurrà la tecnologia agli Europei 2016”.
L’altra novità che in Brasile sta letteralmente lasciando il segno è la bomboletta spray a disposizione degli arbitri. I direttori di gara possono fissare chiaramente la posizione della barriera sui calci piazzati. “E’ un ottimo strumento, consente di far rispettare la vera distanza della barriera. Diversi giocatori hanno detto che qui, finalmente, vengono rispettati i 9 metri e 15. Nei campionati, invece, devono calciare mentre gli avversari sono a 6 o 7 metri…”, dice Blatter, che vede il bicchiere mezzo pieno in ogni ambito.
La qualità del gioco nelle prime 48 partite, afferma, è stata altissima. Chi ha osato, è stato premiato. Chi ha badato a non prenderle, magari come l’Italia, ha pagato dazio e ha fatto le valigie. “Bisogna attaccare. Chi si difende, come gli europei, va a casa”, è l’analisi dell’elvetico.
“Non sono l’unico ad essere impressionato dal torneo. Tutti o quasi hanno giocato per vincere e non per non perdere, il livello del gioco è stato eccezionale. I risultati spesso sono maturati sono alla fine degli incontri. La Costa d’Avorio ha perso contro la Grecia per un rigore in pieno recupero, queste sono le emozioni del calcio”, dice.
“Ora cominciano gli ottavi di finale, tutti sono allo stesso livello, sono sicuro che le squadre attaccheranno. Non bisogna aspettare e difendere: qualche selezione europea ha aspettato, aspettato… E avete visto cosa è successo, queste squadre sono uscite…”, afferma facendo riferimento, nemmeno troppo velato, anche al flop azzurro.
Il sorriso si allarga quando si parla della ‘cornice’: le proteste di piazza, che nel 2013 hanno caratterizzato la Confederations Cup, in queste settimane non hanno fatto scattare nessun allarme. “Dopo la prima fase del torneo, con 16 squadre ancora in gara, la popolazione brasiliana è più coinvolta nelle partite che nelle strade, partecipa più alle feste dei tifosi che alle manifestazioni”, afferma. “Devo ringraziare la gente brasiliana per il modo in cui ha accolto il torneo”.
La nota stonata, sinora, è rappresentata dal morso che Luis Suarez ha rifilato all’azzurro Giorgio Chiellini, rimediando una squalifica di 9 gare. “Ho lottato per il fair play, in campo e fuori. Quello che ha fatto Suarez non è corretto”, dice Blatter, che non entra nel merito del provvedimento: “Sette giudici hanno esaminato la questione, prendendo in considerazione anche i precedenti del giocatore. Non sta a me commentare. Non posso dire se la sanzione sia troppo pesante o no”.