Rio de Janeiro, 31 mag. – (Adnkronos) La selecao va da una parte, il presidente Dilma Rousseff dall’altra. A meno di due settimane dall’inizio dei Mondiali, la Nazionale verdeoro e il presidente brasiliano non si incontrano. E, come afferma Globoesporte, non si incontreranno fino al calcio d’inizio del torneo. Probabilmente, i programmi sono condizionati anche da un pizzico di scaramanzia. Nel 2010, prima della partenza per il Sudafrica, la selecao fece tappa a Brasilia per salutare Luiz Inacio Lula da Silva. Il torneo iridato, di lì a poco, si rivelò un flop per la squadra allenata da Dunga: k.o. contro l’Olanda ai quarti di finale e sipario.
Stavolta, sul programma stilato dalla federcalcio (Cbf), incidono anche i rapporti non idilliaci con il Capo di stato. La federazione non ha gradito l’attenzione e il tempo che la Rousseff ha dedicato in questi giorni ai giocatori riuniti sotto la sigla ‘Bom Senso Fc’: il movimento chiede riforme sostanziali nel calcio brasiliano. Al governo federale, d’altra parte, non sono piaciute le recenti dichiarazioni di Joana Havelange, dirigente del Comitato organizzatore dei Mondiali: “Tutto quello che doveva essere rubato, è stato rubato”, ha detto riferendosi alla gestione poco trasparente delle risorse. Le scuse e la parziale marcia indietro non sono bastate a riportare il sereno.