Home Attualità Brasile 2014: Messico si difende su coro omofobo, consuetudine in nostri stadi

Brasile 2014: Messico si difende su coro omofobo, consuetudine in nostri stadi

0

– Città del Messico, 20 giu. – (Adnkronos/Dpa) – La Federcalcio messicana (Fmf) ha inviato una lettera di spiegazioni alla Fifa dopo le polemiche sul coro razzista e omofobo cantato dai tifosi dei ‘tricolor’ durante la Coppa del Mondo. Lo ha annunciato un dirigente della Federcalcio messicana Hector Gonzalez Inarritu parlando a radio Formula. L’espressione “puto” che in gran parte dell’America Latina è usato in senso denigratorio per riferirsi agli omosessuali, viene utilizzata da anni dai tifosi messicani nei confronti del portiere avversario e, come la ola, è diventata un’abitudine negli stadi in Messico. “Non lo consideriamo un insulto, ci sono cose molto peggiori negli stadi”, ha spiegato il dirigente messicano.
La commissione disciplinare della Fifa ha aperto un’indagine su quello che è stato definito un ‘comportamento inappropriato’ da parte dei tifosi messicani e tra le possibili sanzioni previste ci sarebbero anche punti di penalizzazione o l’esclusione della nazionale dalle competizioni. Inarritu ha aggiunto di ignorare quale potrebbe essere la punizione che il Messico rischia qualora fosse ritenuto colpevole. Il dirigente messicano Inarritu ha anticipato che parlerà con l’allenatore Miguel Herrera e con il capitano Rafael Marquez per valutare se chiedere ai tifosi di interrompere quel coro.
“E’ un tema che va analizzato seriamente e sicuramente lo faremo a bocce ferme ma in un mondiale così corto non c’è tempo e in ogni caso è difficile dire a 15.000 persone di non cantare”. Intanto i tifosi messicani difendono la loro ‘tradizione’ sui social media, l’hashtag #TodosSomosPutos e parlano di consuetudine che va avanti da anni senza nessun tipo di intento ingiurioso.