Home Attualità Calcio, crisi Ucraina pesa su Russia 2018. La Fifa dice no all’ipotesi di un boicottaggio

Calcio, crisi Ucraina pesa su Russia 2018. La Fifa dice no all’ipotesi di un boicottaggio

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(AdnKronos) – “Un boicottaggio dei Mondiali 2018 potrebbe risultare più persuasivo nei confronti del presidente della Federazione russa Vladimir Putin di una lista sempre più lunga di sanzioni economiche? Per la prima volta dall’inizio della crisi ucraina 9 mesi fa i diplomatici dell’Ue stanno attivamente considerando questa possibilità”. A scriverlo è oggi il Financial Times che fa riferimento ad un documento sulle possibili misure da adottare a Bruxelles contro Mosca, circolato nelle capitali europee in cui si valuterebbe anche l’ipotesi sui Mondiali in programma in Russia.
Stando al documento circolato martedì, l’Ue sta valutando se raccomandare una sospensione della Russia dagli “eventi internazionali di alto profilo in ambito culturale, economico e sportivo” ivi comprese le gare di Formula 1, i campionati di calcio europei e i prossimi Mondiali. Secondo i diplomatici un boicottaggio dei Mondiali non figura tra le nuove sanzioni da decidere entro la fine della settimana. Ma durante un incontro degli ambasciatori che si è svolto lunedì, diverse delegazioni, in particolare quelle di Estonia e Lituania, si sarebbero mostrate entusiaste all’idea.
Il documento circolato considera che “si potrebbe anche rivolgere il pensiero a promuovere un’azione coordinata” su un evento sportivo una volta decise nuove sanzioni. “Questo tipo di dibattito è opportuno, dal momento che non vediamo buona volontà da parte russa”, ha dichiarato un diplomatico lettone.
Blatter: boicottaggi non servono a nulla – “Il Mondiale in Russia non è in discussione”. Joseph Blatter, presidente della Fifa, esclude possibili cambiamenti di programma a causa del conflitto in corso fra Mosca e Kiev. Parlando a margine di un evento a Kitzbuehel, in Austria, il dirigente svizzero precisa inoltre che i boicottaggi “non hanno mai ottenuto nulla”.
Pescante: sport ha già pagato il suo prezzo – “Blatter non ha bisogno di consigli, ma lo sport è uno strumento di pace e ha già pagato questo prezzo ai Giochi di Mosca del 1980”. Anche Mario Pescante, ex presidente del Coni e membro italiano del Cio, si dice contrario all’ipotesi di un boicottaggio. “Io sono del parere che lo sport sia prima di tutto uno strumento di pace”, dice Pescante, che già in passato definì un errore il boicottaggio delle Olimpiadi nel 1980. “Mi batterò personalmente a livello Cio per far sì che l’olimpismo resti fuori da queste vicende e che non si adoperino strumenti politici per contrastare iniziative di pace e incontro tra i popoli”, aggiunge all’Adnkronos l’ex n.1 dello sport italiano, che da anni ricopre anche il ruolo di osservatore permanente del Cio presso le Nazioni Unite. “E’ un tema che affronterò a metà settembre a Losanna con Bach (il presidente del Cio, ndr), proprio per cercare di far sì che non si ripetano esperienze passate. Ai primi di ottobre ci sarà una sessione dell’Onu su sport e pace. Se però -fa notare Pescante- si impedisce allo sport di esercitare la sua funzione non vi è alcun beneficio”.