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Calcio: Engelbrecht, defibrillatore mio angelo custode

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Stoccarda, 23 dic. – (AdnKronos/Dpa) – “Il mio più grande desiderio lo scorso Natale era quello di essere di nuovo in salute ed è stato esaudito. L’ultimo anno e mezzo non ho potuto festeggiare con i miei amici né compleanni, né alcuna festività. Questa volta ho promesso a loro di festeggiare alla grande”. Daniel Engelbrecht si appresta a vivere un Natale e un Capodanno sereno con le persone care, ora che è tornato al calcio professionistico dopo aver rischiato di perdere la vita l’anno scorso per problemi di cuore.
Engelbrecht, giocatore degli Stuttgarter Kickers, club della terza divisione tedesca, è l’unico professionista tedesco che gioca con un defibrillatore che, in un’intervista alla Dpa, chiama “il mio angelo custode, ma che mi ricorda anche periodo peggiore della mia vita”.
Il giocatore rischiò la vita il 21 luglio 2013 quando, durante la partita contro l’Erfurt, collassò a terra a causa di un problema cardiaco. Il pronto intervento dei medici evitò la tragedia, ma per Engelbrecht iniziò un autentico calvario. Gli esami a cui fu sottoposto evidenziarono infatti un’infiammazione del muscolo cardiaco e un ritmo cardiaco anormale. Dopo quattro operazioni al cuore, al giovane attaccante venne impiantato un defibrillatore interno e i medici gli suggerirono di non giocare più a calcio. Engelbrecht non ha seguito il consiglio e contro il parere dei dottori a metà novembre, 16 mesi dopo l’incidente, è tornato in campo per la prima volta nel finale del match contro il Ravensburg.
I medici controllano i dati del suo defibrillatore ogni giorno. La sua particolare condizione non gli consente almeno per ora di giocare una partita intera, ma uno scampolo di gara un paio di settimane fa gli è bastato per trasformare l’incubo in una favola, realizzando il gol vittoria nei minuti finali del match contro il Wehen.
Engelbrecht ha ancora come obiettivo quello di giocare una partita intera. “Io sono al 65 per cento del mio potenziale. Sto ancora utilizzando dei farmaci che saranno gradualmente ridotti e inevitabilmente mi creano qualche problema. Ma una volta che non avrò più bisogno di medicinali avrò ancora più potenza”.
L’attaccante degli Stuttgarter Kickers ammette di avere un rapporto di amore-odio con il defibrillatore, al quale non si è ancora abituato completamente da quando gli è stato impiantato il 18 dicembre 2013. “Ho vissuto senza un defibrillatore per 23 anni quindi ci vorrà ancora un po’ di tempo per farlo diventare completamente parte di me”.
Engelbrecht ricorda anche la gioia del gol vittoria contro il Wehen: “E’ stato il momento più emozionante della mia vita. Non si può spiegare quello che ho provato in poche parole. La cosa più bella è stata vedere la gioia negli occhi dei miei compagni, erano tutti felici per me, qualcuno ha anche pianto. Per me, è stata la conferma che tutte le sofferenze che ho patito ne sono valse la pena e che nulla è impossibile nella vita”.
“Sono felice e orgoglioso di essere il primo tedesco calciatore che è tornato a giocare grazie a un defibrillatore -conclude Engelbrecht-. Sono diventato un punto di riferimento per persone con problemi simili. Cerco di essere un modello e una speranza per tutti loro”