Home Nazionale Calderone: in 2014 lavoro sia al centro, serve semplificazione

Calderone: in 2014 lavoro sia al centro, serve semplificazione

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Roma, 8 gen. (Labitalia) – "Per il nuovo anno chiediamo soprattutto una nuova attenzione per il lavoro: credo veramente che questo sia l'elemento cruciale della svolta". E' l'appello lanciato da Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro e del Cup (Comitato unitario professioni), che con Labitalia traccia uno scenario per il nuovo anno. "Mi piacerebbe che veramente il diritto al lavoro – sottolinea – diventasse uno dei temi fondamentali dell'agenda per lo sviluppo e che il 2014 fosse l'anno in cui riprogettiamo il mercato del lavoro anche attraverso un'azione normativa che vada a riscrivere il diritto del lavoro in chiave di semplificazione e di un nuovo Testo unico". Per Calderone, "abbiamo bisogno di poter liberare delle risorse da un bilancio dello Stato che sicuramente è asfittico, ma è necessario fare quel sacrificio in più indispensabile per consentire alle aziende e ai lavoratori di avere una nuova prospettiva e quindi di poter vedere anche un periodo di rilancio". "Comprendo che non sia facile in questo momento, però noi abbiamo bisogno – ribadisce – soprattutto di risorse destinate agli investimenti. Non abbiamo bisogno di contributi o incentivi spot del momento, che poi non si traducono in una riduzione strutturale del costo del lavoro e invece sono un palliativo e un modo ulteriore per sprecare risorse". "E' sicuramente un periodo non facile e da questo punto di vista – spiega la presidente – credo che proprio i professionisti italiani siano lo specchio dell'Italia e di ciò che sta succedendo. Noi che siamo pienamente integrati con la società civile, con i nostri territori, siamo testimoni di quello che è sicuramente uno dei periodi più difficili per la nostra economia. E ci preoccupa non poco anche il fatto che i segnali di ripresa non si intravedano e che invece gli indicatori ci parlino di un 2014 come un anno di grandi difficoltà e sacrifici". Anche i professionisti, infatti, stanno subendo la crisi nelle loro attività. "Certamente – avverte la presidente del Cup – abbiamo parecchie difficoltà nel nostro sistema di incassi, anche perché il professionista in genere è il primo punto di riferimento dell'impresa e l'impresa, nel momento in cui va in difficoltà, sa di poter avere nel professionista un soggetto che comprende quella difficoltà fino a farsene carico, anche nel veder dilatati i tempi dei suoi compensi. Tempi, però, che stanno diventando veramente preoccupanti: siamo a una media di 180 giorni e in taluni casi, soprattutto se si tratta dei datori di lavoro pubblici, parliamo di tempi molto più ampi". Una situazione che, per Marina Calderone, deve portare anche a una riflessione più profonda su quello che è il ruolo dei professionisti: "Crisi vuol dire anche – dice – ricerca di un cambiamento e di opportunità: è necessario che i professionisti e gli ordini professionali pensino a un riposizionamento delle categorie all'interno del mercato del lavoro".Per la presidente, occorre "individuare nuove modalità di esercitare la professione in modo più correlato, facendo rete tra i singoli professionisti e cercando di creare delle sinergie che riducano i costi di esercizio della professione, per liberare invece delle risorse a vantaggio di una preparazione che deve andare a implementare nuove attività e quindi a percorrere nuovi settori professionali".