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Cambio stagione alle porte, arriva il galateo del guardaroba

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Roma, 20 ott. (Labitalia) – Se il clima ancora mite di questo inizio autunno 2014 ha fatto indugiare in un abbigliamento ancora semi-estivo, si avvicina però, sotto il minaccioso annuncio di ‘Attila’ che porterà l’aria fredda dal Nord, un appuntamento immancabile del mese di ottobre: il cambio di stagione. Un’operazione ineludibile che impone di destreggiarsi fra sacchetti, grucce e liste per la lavanderia, il tutto facendo su e giù per lo scalandrino di casa.
E se i più fortunati possono delegare un efficiente ‘personal assistant’, ecco che l’Associazione italiana maggiordomi, impegnata a formare periodicamente i moderni ‘butler’, accorre in aiuto dispensando preziosi consigli doc per sistemare le cose in modo da avere un armadio perfetto.
“Per avere un armadio sempre in ordine – spiega a Labitalia Elisa Dal Bosco, presidente dell’Associazione italiana maggiordomi – conviene sistemare gli indumenti per categoria: da un lato i pantaloni, dall’altro le gonne, poi le camicie; gli accessori (guanti, sciarpe, cinture, cravatte) andrebbero sistemati in una scatola. Inoltre, sarebbe bene sistemare giacconi e cappotti in un guardaroba in prossimità dell’ingresso e la biancheria in un armadio a sé stante”.
“Occorre prestare molta attenzione – prosegue – anche a riporre i capi negli armadi: lasciarli all’aria per almeno un’ora dopo averli stirati e quelli che si appendono metterli a una certa distanza gli uni dagli altri. Poi, fare in modo che negli armadi non si crei dell’umidità: per questo, si possono legare dei gessetti bianchi tra di loro, inserirli in un sacchettino di tulle lungo quanto basta affinché non siano tutti attaccati tra loro e appenderli nell’armadio, oppure usare dei prodotti specifici che assorbano l’umidità”.
E, ancora, suggerisce la presidente dell’Associazione italiana maggiordomi, “procurarsi una cassapanca o un baule: non immaginate quanto siano comodi per riporre i cambi di stagione e soprattutto vi stupirete di quanto possano contenere”. Un consiglio su tutti: “Fate in modo che ogni appendiabiti – afferma – abbia l’esclusiva: non sovrapporre i cappotti, le giacche o le camicie su un’unica gruccia o si ritroveranno schiacciati e stropicciati”. Opportuno, anche, rimarca, “imbottire le spalle con della carta velina”.
Meglio, poi, assicura Elisa Dal Bosco, “non appendere i capi in jersey di seta o di rayon: più il capo è pesante, più dovrete aiutarlo a restare in forma”. “I capi di sartoria o quelli particolarmente eleganti – sottolinea – andrebbero rinfrescati e rimessi in forma dopo ogni utilizzo: passateli col vapore e poi lasciateli nella stanza da bagno per almeno mezz’ora. Niente deodora meglio ed è più efficace del vapore per eliminare le grinze”.
Ecco, allora, capo per capo, un vero e proprio vademecum stilato dall’Associazione italiana maggiordomi.
ABITI: Si consiglia di appenderli nell’armadio stesi. Se non è possibile, piegateli in vita. Piegate le maniche come per le camicie.
GONNE: E’ sempre meglio appenderle, con una gruccia a pinze o dai passanti. Se non è possibile, unite gli orli. Se la gonna è lunga, piegatela, ma non a metà.
PANTALONI: Appendete quelli con la piega per il fondo con le grucce a pinza, facendo attenzione ad allineare il cavallo; se non si hanno a disposizione queste grucce, potete sistemare i pantaloni su quelle grosse, di legno, piegandoli a metà e allineando il cavallo.
CAMICIE: Se le impilate a croce nei cassetti, in modo che una sia perpendicolare all’altra, eviterete che i colletti si schiaccino. Le camicie da donna, invece, vanno sempre appese. Quando si ripongono le camicie nell’armadio, utilizzate sempre grucce della misura adeguata alla larghezza delle spalle. Inoltre, sarebbe meglio abbottonare almeno i primi due bottoni in alto e poi a bottoni alternati, in modo che rimangano in ordine anche se a stretto contatto tra loro.
SCATOLE: Utilissime, se non indispensabili, per riporre guanti, calze, sciarpe, foulard. Sempre meglio che siano di cartone poiché la plastica talvolta può lasciare cattivi odori.
CRAVATTE: Esistono degli appendi-cravatte, da fissare all’anta dell’armadio. Eviterete di impazzire nella ricerca della cravatta scivolata chissà dove.
CAPPELLI E BORSE: Riempiteli di carta perché non perdano la forma e appoggiateli sui ripiani dell’armadio, dopo averli inseriti in custodie (sacchetti in plastica o tela).
VALIGIE: Mettetele una dentro l’altra e riponetele sui ripiani alti. Lasceranno spazio libero per capi più ingombranti del vostro guardaroba.
CAPPOTTI E MAGLIONI: Per rinfrescarli senza lavarli, passateli con il vapore in verticale.
PIUMINI e TRAPUNTE: L’ideale è custodirli in una sacca di cotone leggero e pulito, oppure di mussola. Inserite una velina tra le pieghe e riponete in un contenitore o su uno scaffale rivestito con una tela di cotone. Le sacche apposite per custodire coperte e piumini rappresentano la soluzione migliore.
Infine, qualche consiglio contro gli ‘intrusi’. Sembra, infatti, che la carta da giornale abbia la miracolosa virtù di allontanare le tarme. Per evitare cattive compagnie, quindi, l’Associazione italiana maggiordomi raccomanda di infilare tutti i capi in sacchetti di plastica: “Riponete la biancheria sempre ben pulita in modo da non invitare a pranzo tarme e insetti. Infine, non scordate di disporre in ogni armadio e cassetto degli antitarme: preferite quelli naturali a quelli chimici, non molto salutari”.
“Se non potete fare a meno di canfora e naftalina, non mettetele mai – si avverte – a contatto con la biancheria. Avvolgetele in carta velina o in sacchetti di tulle. Inoltre, essendo sostanze molto tossiche, non utilizzatele tra la biancheria dei bambini. Lasciate sempre all’aria gli abiti che avete riposto con canfora o naftalina: indossarli subito può nuocere alla vostra salute”.
Infine, se come antitarme naturale la lavanda occupa sempre un posto in prima fila nei cassetti, si possono però creare dei pot-pourri un po’ più fantasiosi e allo stesso tempo tenere lontane le tarme, riempiendo dei sacchettini di cotone o di lino con alloro, lavanda, chiodi di garofano e castagne d’India. Oppure scorza essiccata di arancia o limone, eucalipto, legno di cedro, menta, basilico, erba limoncina. Ma attenzione: mai mettere nell’armadio petali di fiori freschi, che possano marcire, macchiando i tessuti in modo irreversibile.